Continua il suo percorso nostalgico in buon Leeza, tra i primi artisti pubblicati dalla nostra Afe nei suoi primi anni di attività . E di quegli anni `90 anche questo disco porta le tracce fino all`osso. Primi Autechre e primo Aphex Twin i riferimenti, sia come suoni che come (ordinate) strutture delle tracce. Beat costanti e un po` sincopati che si accavallano su distese di pad malinconici e note sparse di melodie rarefatte e ripetitive. C`è chi potrebbe lamentarsi e dire che `questa roba ha fatto il suo tempo`, ma ciò si potrebbe forse ripetere per il punk, il rock, la musica concreta e forse tutti i generi: la domanda da porsi allora in questi casi è forse solo “quanto è fatta bene questa musica” e non “cosa aggiunge di nuovo”, poichè la risposta alla seconda domanda sarebbe invariabilmente zero. Resta però il fatto che si tratta di ottima IDM, senza sbavature, espressiva quel che basta e assai gradevole. Del resto, i succitati artisti Warp hanno da tempo lasciato questi lidi, dedicandosi a quel suono che un celebre giornalista italiano ha definito “il suono di un set di coltelleria lasciato cadere sugli scalini”. Allora ben venga questo umile epigono dei loro esordi, ben venga questo sguardo sui bei tempi andati dell`elettronica dolce. Se invece non amate il genere nè la nostalgia, vi consiglio di virare su altri lidi.
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