Potrei descrivere gli Umanzuki come una combinazione, ben miscelata, di San Agustin, Talibam! e Zoviet France.
Potrei ... o meglio, potevo.
Perchè “Andante Plumbeo” è una specie di sinfonia futurista, con l`acceleratore spinto in direzione ambient, e quindi va oltre. Il disumano scatafascismo del batterista, richiamo decisivo in altre occasioni, lascia posto a un sottofondo che vibra al pari di una segnaletica morse ovattata sopra la quale banchi sonori si spargono come coltri di nebbia.
E` comunque un ambient in confezione dark, quello degli Umanzuki, dalle caratteristiche più inquietanti che rilassanti. L`ascolto fa pensare al suono infido di una giungla negra, carico di segnali indecifrabili e sovrastato dal flautare della brezza che si insinua fra tronchi secolari e formazioni rocciose perenni.
Molto affascinante, originale, a suo modo innovativo, e ampiamente sconsigliato ai newagers più incalliti che si nutrono a bistecche di soia, costolette di bambù, frittura di riso e dormono fra cuscini di bambagia.
La cassetta, registrata su un solo lato, è stata pubblicata in tiratura limitata a 100 copie.
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