Penso sia inutile tessere per l`ennesima volta le qualità di Nicola Guazzaloca, e della scuola popolare di musica Ivan Illich alla quale il suo nome è legato, perchè vorrebbe dire parlare ai già convertiti o, peggio ancora, a chi è impermeabile al fascino trasmesso dalla sua musica.
Voglio piuttosto sottolineare la caratteristica base degli improvvisatori, che sta nel rigenerare i propri stimoli attraverso la continua ricerca di nuove collaborazioni e, conseguentemente, di nuovi impasti ai quali sottoporre il suono del loro strumento. Seguendo le vicende di un improvvisatore è quindi giocoforza fare continuamente nuove conoscenze. E` il caso dell`ungherese Szilárd Mezei che, peraltro, aveva già collaborato con Guazzaloca anche in passato (discograficamente il riferimento è un disco del 2011 su Leo Records in trio con Tim Trevor-Briscoe). In primis c`è quindi l'occasione per conoscere Mezei che è impegnato alla viola, in altre occasioni lo si può apprezzare anche al violino e al contrabbasso, uno strumento che al di fuori del classico quartetto d`archi non viene abitualmente molto usato. Nella musica improvvisata, in particolare, non esistono certo molti esempi di duetti fra un pianoforte e una viola. Questa particolarità fa sì che il disco abbia un suo valore complessivo che va al di là della discografia dei due musicisti coinvolti. Ma questo è solo un aspetto, dacchè c`è in “Lucca And Bologna Concerts” un valore intrinseco altrettanto importante. Guazzaloca è un pianista molto versatile perchè estremamente fantasioso, ma anche perchè dotato di una notevole preparazione tecnica e di una vasta cultura musicale. A questo vanno aggiunte le opportunità che vengono offerte da un approccio non legato al solo utilizzo della tastiera, il suo è infatti uno sfruttamento globale del pianoforte, e da vari tipi di preparazione dello strumento volti a modificarne il suono. Mezei da parte sua, considerando le notevoli limitazioni di cui soffre una viola se paragonata a un pianoforte, riesce a tenere il passo del compagno e a dialogare (quasi) da pari a pari. Quasi, perchè è come combattere con un coltello contro un tipo armato di mitraglietta, c`è solo da sperare in una mancanza di mira o nell`inceppamento dell`arma ma, nel caso di Guazzaloca, tali speranze sono vane.
Tutti i brani, come si capisce dai titoli stessi, sono composizioni spontanee, ma fa eccezione la coda alla terza registrazione lucchese, dal momento che Mezei nell'occasione ripropone un tema tradizionale del folklore ungherese.
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