`Repeat Please!´

Autore disco:

Healing Unit

Etichetta:

Le Fondeur Du Son Records (F)

Link:

www.lefondeurduson.fr

Formato:

CD

Anno di Pubblicazione:

2018

Titoli:

1) Opening 2) Repeat Please 3) Blues For AEC 4) Deep Night, Clear Fire 5) Decision 6) Full Moon Fanfare 7) Too New Or Not Too New 8) Outro 9) La Chanson d`Albert

Durata:

46:05

Con:

Xavier Bornens, Arnaud Sacase, Paul Wacrenier, Marco Quaresimin, Benoist Raffin

la chanson de roland

x mario biserni (no ©)

L`arrivo a Parigi dei jazzisti afroamericani, sul finire degli anni `60, dovette avere un bell`impatto se ancor oggi c`è in Francia chi continua a narrarne le gesta. Gli Healing Unit, al pari dell`Ariosto che rievocò l`epopea di Orlando, ci cantano le loro canzoni di Roscoe, di Don, di Joseph, di Lester, di Richard, di Sonny, di Archie, di Cecil, di Eric, di Andrew e di Malachi. Ci cantano quelle canzoni e ci incantano, perchè a distanza di tanti anni quello che allora era il jazz sperimentale non ha perso una briciola del suo fascino. Il gusto della citazione e la disposizione alla fanfara rimandano soprattutto ad Albert Ayler e all`Art Ensemble Of Chicago (titoli come La Chanson d`Albert e Blues For AEC mi sembrano inequivocabili), ma è un po` tutta la musica afroamericana degli anni `60 e `70 a fare capolino in “Repeat Please!”. Questo soprattutto nella lunga suite, che raccoglie i primi sette titoli, dove l`intelligente ironia dell`Art Ensemble e il selvaggio espressionismo di Ayler si fondono con le raffinate ed eleganti soluzioni di Dolphy e con i flussi migratori di Taylor. Quest`insieme di influenze finisce, com`era nel caso dell`AEoC, con il dotare il quintetto francese di una fisionomia propria. La registrazione, live in studio, raccoglie tutto il feeling della diretta senza presentare gli incomodi dell`incisione in concerto e, se questi erano gli obiettivi legati a questa scelta, mi sembrano pienamente raggiunti. Forse si può rimproverare al quintetto l`atteggiamento passatista ma tutti gli eserciti, oltrechè dei cosiddetti reparti d`avanguardia, hanno estremo bisogno di chi ha il compito di sfamare la truppa ... e gli Healing Unit assolvono al compito con un entusiasmo, un rigore e una competenza straordinari.


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Data Recensione: 6/5/2020

`Drums & Octobass´ // `Always I Gnaw´  

`River Of January´  

`Escale´  

`Jalitah´  

`Catacryptico´  

`Farahser´  

`Qui´  

`Radici´  

`Temporal Waves´  

`For A Reason´  

`Where Songs Go At Night´  

`Vurga´  

`Chamber Music´  

`In The Grip´  

`Cello Unlocked´  

`Jack´  

`Domicide´  

`Infinity Avenue´  

`Regenprasseln´  

`Incanto´ // `Tracce´  

`Dreaming Of Horses Running In Circles´  

`Our Sea Lies Within´  

`Due´  

`Words´  

`Nowhere Dense´  

`The Night Shall Break´  

`Chirurgia sperimentale´  

`Genius Loci´  

`Before The Fall´  

`Fold / Unfold / Refold´  

`Isocèle´  

`Fragments de Temps´  

`Freshta´  

`Sonatas & Interludes´ // `Concord´ // `The Time Curve Preludes´  

`Late Night Banter´  

`Bringing It Back / Round And Round And Round´  

`Ordo´