L`Hanam Quintet, qui al terzo CD, è uno dei gruppi di punta della Aut Records. Tedesco per quattro quinti, con l`eccezione della violinista inglese Alison Blunt, in alcuni brani della prima uscita il gruppo ha ospitato anche il vecchio Tristan Honsinger. Quanto alla Blunt sarà certo nota ai lettori per averla già incontrata in alcune situazioni che coinvolgevano anche Gianni Mimmo.
La musica del quintetto (2 sax, violino, pianoforte e contrabbasso) può essere definita, vista l`assenza di batteria, come improvvisazione da camera. In particolare si sentono echi di quel puntillismo sonoro caro ad alcuni dei primi ensemble guidati da Anthony Braxton o Maarten van Regteren Altena. I cinque non rinunciano comunque a cucire anche tessiture più rigogliose.
Indicativa, sintetica e precisa è la presentazione del disco pubblicata nel sito dell`etichetta:
«For the concert at Nikodemus Church in April 2017 each member of the HANAM quintet prepared a compositional idea. These stretched from notated scores to poems, from text to visual instructions. But they also kept the focus on their unique and free mode of musical interaction which is a foundational (s)core of all of their music.
«In this album, recorded at the Nikodemus Church in Berlin, the five improvisers offer almost an hour of adventurous music where their interplay is brought to a level that the band probably never reached before. A must for the lovers of the “Echtzeitmusik” scene and for all the listeners that are not afraid to follow unpredictable musical paths off the beaten track.»
Sicuramente consigliato, anche se da casa Aut ci sono arrivate in precedenza proposte più significative.