Se fossi un talent scout l`imbattermi in una musicista del calibro di Francesca Naibo mi farebbe gridare al miracolo. Siccome non ho l`ambizione, e neppure l`abilità , per esserlo mi racchiudo nel mio mondo e ascolto “Namatoulee” in religioso silenzio. Una, due, tre, cento volte, e a ogni ascolto finisco con l`appassionarmi di più. E questo è comunque un miracolo. Il miracolo provocato da una musica divina che riesce a creare nuove emozioni ogni qualvolta l'avvicini. Francesca Naibo è una nuova eroina della sei corde. Con una solida preparazione alle spalle si muove indifferentemente fra musica contemporanea, improvvisazione e tradizione classica. Comunque si impegni riesce a trasfondere nella sua musica il bagaglio acquisito nelle altre esperienze, per cui interpretazione, composizione e composizione istantanea vanno a fondersi in unico universo, particolare e singolare per delicatezza e sensibilità . Munita di una sei corde e di un corredo di oggetti, destinati a manipolare la produzione dei suoni o a preparazioni improvvise dello strumento, produce nell`occasione quattordici bozzetti di straordinaria bellezza. Ne risentiremo sicuramente parlare.
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