Il contrabbassista tedesco Meinrad Kneer è, in combutta con il pianista olandese Albert Van Veenendaal, fondatore e titolare del marchio discografico Evil Rabbit Records (coniglio maligno, nomignolo contradditorio come potrebbero esserlo bradipo veloce o vigogna carnivora), una delle case discografiche che si va maggiormente distinguendo in ambito di new wave del jazz e le cui produzioni sono individuabili a colpo d`occhio per il look sobrio e personalizzante.
Dopo una manciata di dischi in collaborazione con altri strumentisti - su Try Tone, Creative Sources e, il maggior numero, proprio su Evil Rabbit - Kneer approda al disco per solo contrabbasso. Immagino già , a questo punto, la vostra reazione ... «un altro disco di solo contrabbasso, che due maroni, ne esistono già di cotti e di crudi». L`osservazione avrebbe una sua logica, se ... ma non verrebbe fatta a proposito di un disco di solo pianoforte o di solo chitarra, e a tal punto questa logica vien a cadere. Bisogna anche tener conto del fatto che Meinrad naviga sulla cinquantina e “Vocabularies” è il suo primo disco in solitudine, laddove succede che pivellini di ben più scarsa esperienza si cimentano senza problema alcuno con la prova in solitudine. Con ciò non voglio dire che questo disco abbia caratteristiche di assoluta originalità o che si tratti di un`opera innovativa, indubbio è il debito da pagare nei confronti del grande Peter Kowald, pur tuttavia Kneer possiede un proprio mood artistico non proprio specifico ma comunque sufficientemente identificativo. Fra le sue caratteristiche un non comune senso melodico, come nello splendido notturno Des Nächtens, e il tentativo di sfuggire all`astrazione tipica di molti suoi colleghi (soprattutto in ambito free), come nel delicato svolazzare di Musik Für Schmetterlinge o nelle altrettanto significative Navigation Spatiale e Music For Bumble Bees. Forse sta proprio in ciò la sua caratteristica principale, nel voler dare un senso concreto alla propria musica.
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