Con gli Uncle Faust entriamo in piena università progressive. Non nella facoltà degli sfigati, però, e neppure in quella dei letterati. La facoltà è quella degli ingegneri, e se dovessi disegnare i protagonisti li rappresenterei con barbetta e capelli corti ben curati, e con tanto di occhialini. Aguzzando la vista si può poi anche udire il muggito delle chitarre di Fripp e Belew. All`interno di tale disciplina, tipica dell`ambiente, i tre cercano di portare un po` di scompiglio, e ci riescono abbastanza bene, tanto che il loro suono termina con il pendere più verso il lato dell`indisciplina fino a rischiare l`espulsione. Le atmosfere sono spigolose, come si addice a formazioni con solo chitarre e batteria, l`approccio è decisamente tecnico e i tre puntano un occhio alle musiche ripetitive, un altro a quelle improvvisate e un terzo alla new wave più no. Sono molte le influenze musicali che confluiscono in questo esordio eponimo, quindi, ma vengono tutte cotte al barbecue in modo da miscelarsi pur restando ben distinte. Il risultato è un piatto ben amalgamato nel quale è però possibile, sia all`interno dei temporali a rovescio e sia fra i grumi delle grandinate di suoni, distinguere molteplici sapori. Com`è possibile? Non lo so. Grande arte culinaria? Probabilmente! E` così che ogni titolo finisce per rappresentare una storia a se stante. In Never With The Day, per esempio, il suono ligneo dei tamburi e la chitarra basso dell`ospite Matteo Muntoni creano un tappeto di fondo piuttosto liquido nel quale scorre una voce sborniata di filtri. Il sax dell`altro musicista ospite, Marcello Carro, il tappeto percussivo e il canto oltretombale sporcano di jazz e di malata psichedelia Badly Broken Mandarins. Sugar Cables è infine un tour de force che sposa graffianti atmosfere post-punk mentre gli strumenti si lanciano in suoni onomatopeicamente ital-progressive. Forse più canonici, rispetto alla loro impostazione, gli altri due brani. Sono solo zii, pensate a cosa succederà quando diventeranno padri ....
Prossimamente: “Frankenstein” dei Trónco; “Music For Organ” di Phill Niblock; “Brittle Feebling” di Bruckmann, Djll, Heule & Nishi-Smith; “Isopleths” degli Euphotic; “Take The Long Way Home” dei DC; “Alimurgia” di Luciano Caruso & Nicola Guazzaloca ...
|