Questo ellepì, che però va fatto ruotare a quarantacinque giri, è la seconda prova per l`anomalo trio composto da clarinetto, fisarmonica e strumenti elettronici. In precedenza Koch, Kocher e Badrutt avevano prodotto solo un disco eponimo nel 2015, su marchio Bruit, ma avevano tessuto collaborazioni incrociate in situazioni e/o formazioni di vario tipo (come i Social Insects, creatura di Badrutt e Koch). Il disco è registrato in pubblico e, nonostante i sei brani provengano da date e località diverse (Novi Sad in Serbia, Bienna in Svizzera e Vienna in Austria), sono montati come se si trattasse di un unico concerto, con tanto di finale a manetta liberatoria. Il disco inizia con dialoghi scompaginati fatti di grugniti, soffi e sibili animaleschi, finchè sembra acquietarsi verso un letargo meditativo appena scosso da brevi sussulti. Così termina il primo lato, laddove nel secondo lato si odono sprazzi melodici e si intravedono architetture più stabili, pur proseguendo i richiami animaleschi (però in forma più soft e notturna). Infine, come per miracolo, il risveglio in Mattinata, con il suono che si compatta nel finale di cui s`è già detto. Alla ricerca dell`applauso finale (che non è stato registrato ma che nei concerti è sicuramente esploso caloroso).
Puntate gli occhi sulla Wide Ear Records che, passo dopo passo, si sta pmponendo come uno dei marchi guida nel settore della new wave of jazz.
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