`Apophany´
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Autore disco: |
Nick Vasallo |
Etichetta: |
Neuma (USA) |
Link: |
neumarecords.org nickvasallo.com/ |
Formato: |
CD |
Anno di Pubblicazione: |
2022 |
Titoli: |
1) Ein Sof 2) When The War Began 3) The Prophecy 4) ATUM 5) The Eernal Return 6) The Moment Before Death Stretches On Forever, Like An Ocean Of Time … 7) Ozymandies 8) Inches Away From Freedom 9) Black Swan Events |
Durata: |
79:29 |
Con: |
University of the Pacific Symphony Orchestra. Nicolas Waldvogel conductor / Redshift Ensemble / Washington State University Concert Choir with soloist Rodrigo Cortes / Elevate Ensemble and ZOFO Duet, Chad Goodman, conductor / Drexel Univesity Concert Band, Wesley Broadnax, conductor / Wild Rumpus / The Living Earth Show, Friction Quartet / The Living Earth Show,ORE, Gleb Kanesevich, John McCowen / California State University East Bay Orchestra. Victor Dods, Soloist |
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nero come la pece |
x mario biserni (no ©) |
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L’apofenia è l’attribuzione di una fisionomia nota a forme casuali e prive di senso. Il termine è stato coniato nel 1958 da Klaus Conrad, che lo ha definito come un'”immotivata visione di connessioni” associata ad una “anormale significatività”.
Come esempio viene spesso riportato il Volto di Cydonia che appare in alcune foto satellitari della superficie di Marte. Esempi più accessibili all'occhio di tutti possono essere le immagini di animali e altro che spesso vengono bizzarramente formate dalla disposizione delle nubi o dai giochi delle ombre.
Apofenia è il titolo scelto per questo CD di Nick Vasallo, qui alle prese con composizioni orchestrali ma altrimenti impegnato come cantante nei gruppi death metal Antagony e Oblivion. Apofenia, quindi, perché il nome di Vasallo lascia immaginare sonorità ben diverse da quelle delle composizioni contenute in questo disco. Apofenia anche perché questi connubi fra metal e tradizioni classiche fanno pensare più alle fredde lande norvegesi che non ai climi temperati della California (Vasallo è di Danville). È però un’apofenia solo apparente dal momento che la stessa profonda oscurità che permea il death metal si rinnova pari pari in queste nove composizioni. Ma non solo, e sfuriate come quelle presenti in Ozymandies o altri passaggi marziali hanno proprio lo stesso tenore di un brano metal. E se il corale di The Prophecy sa di gregoriano non lasciatevi fuorviare, che nel metal e nei suoi antesignani la religiosità ha sempre svolto un ruolo importante (non era forse Ian Gillan a interpretare il ruolo di Cristo nel primissimo “Jesus Christ Superstar”). Satanismo e cristianesimo hanno costantemente viaggiato su binari paralleli, come lo yin e lo yang dell’antica filosofia cinese, e i Black Sabbath che ostentano le croci ne sono il più classico esempio. Se le mie considerazioni possono far pensare, legittimamente, a una musica wagneriana, la realtà è ben più sfaccettata e le più classiche cavalcate vengono stemperate da scampoli di rumore e di elettricità che fanno piuttosto pensare a un Ligeti, o a certe derive del free jazz e del post minimalismo.
Un disco stimolante fin dalle premesse.
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Data Recensione: 16/12/2023 |
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