Straordinario ritorno dei Canaan, che a distanza di quattro anni dalla pubblicazione dell'acclamato "A Calling to Weakness", prodotto sempre da Eibon, tornano con un nuovo fantastico album destinato sicuramente a replicarne il successo.
Un lungo periodo di 'gestazione', e un inconsueto processo di registrazione, elaborazione, e finale messa a punto definitiva dei brani, ha caratterizzato le fasi di realizzazione di questo nuovo CD, e l'estrema cura e impegno con cui la formazione guidata da Mauro Berchi ha lavorato in questo ampio arco di tempo, nonchè la ricchezza delle idee e delle soluzioni riversate nel meticoloso lavoro di composizione e registrazione dei brani, emergono in modo estremamente chiaro dall'ascolto delle sedici tracce che compongono questo CD.
Sostanzialmente 'fedele' ad un'impronta dark-wave di base, intelligentemente 'contaminata' da influenze prossime al genere dark-ambient e da moderati elementi sperimentali, la nuova proposta dei Canaan sorprende positivamente fin dai primi minuti di ascolto (The wrong side of things), caratterizzati da atmosfere di tipo oscuro-ambientale drone-based cui si vanno ad aggiungere brevi e suggestivi inserti corali.
Il successivo brano This world of mine, assolutamente straordinario e sicuramente uno dei migliori dell'intero CD, punta direttamente ad atmosfere tipicamente dark-gothic, efficacemente valorizzate da parti cantate letteralmente 'da brivido' e dal forte impatto emotivo...
Quindi di nuovo situazioni atmosferiche para-ambientali, arricchite da desueti inserti di sequenze melodiche di uno strumento ad arco, nel brano Sterile, mentre il seguente The possible nowheres, riporta a situazioni tipicamente dark-wave analoghe, per stile e sonorità , al già citato This world of mine.
Fragment # 1 sembra riprendere le atmosfere dark-ambientali-corali del brano introduttivo del CD, mentre in Senza una risposta è un cantato in italiano a fare da linea guida per un brano che nuovamente, in questa sorta di 'schema alternato', torna a proporre sonorità in stile dark-wave.
Fugaci visioni d' Oriente in Fragment # 2, breve e pregevole interludio in cui tornano gli archi, stavolta abbinati ad uno strumento a corde pizzicate origine quasi certamente asiatica, cui seguono le straordinarie sonorità gotiche e decadenti di Fragile.
Quindi tre minuti e mezzo circa di oscure atmosfere ambientali in Fragment # 3, il fantastico e quasi 'struggente' In a never fading illusion, l'elettronico, sperimentale e moderatamente 'rumoroso' Just another noise, il melodico brano cantato in italiano Il rimpianto, la raffinatissima ed elegante title-track The unsaid words, l'originale inserto oscuro-ambientale arricchito da una suggestivo canto etnico di Fragment # 4, l' emozionante e sempre molto raffinato Never Again, l'altrettanto emozionante ed efficace Nothing left (to share), che chiude, sicuramente 'in bellezza', questo nuovo, splendido lavoro dei Canaan.
Un atteso e sicuramente apprezzatissimo ritorno, che restituisce ai numerosi sostenitori dei Canaan il piacere di 70 minuti abbondanti di ascolto di ottime, nuove e oscure vibrazioni musicali...
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