`Sixpériodes´

Autore disco:

eRikm

Etichetta:

Sirr-ecords (P)

Link:

www.erikm.com
www.sirr-ecords.com

Formato:

CD

Anno di Pubblicazione:

2006

Titoli:

1) Les Paésines 2) Slide 3) Allitérations 4) Paris qui Dort 5) Slide 6) Slide

Durata:

43:45

Con:

Erik M

la massiccia consacrazione di eRikm

x Salvatore Borrelli

Le spudorate auto-generazioni infinite di impro-languide in eRikm forse sono terremoti di alghe, pezzi sottoterra che si amplificano e fanno a pezzi il minimalismo sferico con un pugno, come un capogiro. Le soglie, parzialmente taglienti, parzialmente turgide, che si attraversano come linee, appropriandosi degli spazi temporalizzanti, in eRikm, non vanno oltre il limite delle necessità ripetitive, ma sfondano continuamente il pluriverso del riconducibile, e bucano continuamente lo spazio assestante del fermo immagine, e questo meccanismo diffidente, meccanismo macchinico e meccanismo riassuntivo, violentano tutti gli sbocchi della veicolazione attorno cui si formano gli indici del suono. I punti-segno, i punti-flusso, gli hotel-paralleli, se non altro pezzi di stanze riconducibili alla primalità originaria dello spazio e non della forma, si conservano come identità minime di significazione e soglia, e tutti questi segni malformanti, perchè fatti di granulazioni forse singolari e naturali, non verticalizzano lo spazio della forma d'onda come nel bilancio di Köner, ma lo fanno farfugliare come se si trattasse di sillabe menomate, e questo livello, livello se non altro d`improvvisazione, aumenta il valore singolare dell'intero studio di eRikm perchè insieme si pone come spazio d'effettuazione molteplice ma anche come opera di godibilità fruitiva dall'alto valore di sincronismo. "Sixpériodes" rigetta tutti i decorativismi del caso, assorbe a iosa la plusvalenza dell'elettroacustica microfonica di contatto, ma riscrive in onde acute e croniche e cromatiche, l'importanza specifica dell'assenza di misure o di leggi interne. E` un disco senza leggi, ma talvolta come in Paris qui Dort fa uso di una brutalità micidialmente erotica, e si pone come sottofondo organico di qualunque scopata trasversale. Si tratta di un fondamentale meccanismo parmenideo perchè nell'abbondanza dei suoi aforismi demoniaci s'intreccia alla formazione sovrana di una convergenza quasi biosferica e con queste carte riscopre la grande invenzione del rumore allo stesso modo dei blocchi di ghiaccio nell'oceano. Il lavoro di eRikm, probabilmente proprio per questa postura marmorea e mai debole, mai sciatta, si colloca ai vertici di quell'elettroacustica seria, non pensata per Venezia, non fatta per i palchi giganti, nè gigioneggiona e fasulla (come i pessimi live-set in playback di Murcof) ma ideata per distese che prima che essere spaziali sono mentali e sono solide. Il disco è la testimonianza di queste improvvisazioni reali dal vivo, non dovrebbe contenere editing parossistici, nè riflussi dell'ultima ora, e grande pregio dei pregi, nel libretto ci sono un bell'articolo di Jean-Luc Nancy ed uno meno bello di Jacqueline Caux, che tentano e ci riescono pure, una buona volta, di trattare questa musica anche come un'operazione filosofica.


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Data Recensione: 25/8/2006

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