Ma quante ne pensa l`uomo!?!! Fortunatamente, direi, chè altrimenti non sarebbero state inventate la ruota, l`accendisigari, la posizione del missionario, la pittura, il treno, la mongolfiera, chi scrive e chi legge, il matrimonio, la pizza, la bomba atomica, i sentieri di montagna, le scarpe, la carta igienica, i bucatini all`amatriciana... beh, aggiungiamo però che se ogni tanto ne pensasse qualcuna di meno forse sarebbe meglio...
...ma non sempre, prendete ad esempio questo caso. Cagesan (pronuncia `keidjesan`) è il nome proprio di un piccolo uccello originario dell`Australia, detto bicheno finch (oppure owl finch o doubled barred finch che, in italiano, credo corrisponda al diamante di bichenow), dal carattere canterino e dal `favoloso guardaroba`. A un certo punto il nostro Cagesan ha deciso, non credo di sua spontanea volontà , di fare un disco, prestando la sua voce per quindici brani in ognuno dei quali `collabora` con un musicista diverso. Fra i quindici nomi, come potete vedere, ce ne sono alcuni piuttosto familiari, altri meno noti e alcuni che, almeno per me, sono dei perfetti sconosciuti; comunque sono abbastanza indicativi della musica contenuta nel CD che, in linea di massima, non si allontana mai di troppo dall'elettronica spuria e sghemba prodotta solitamente in casa Active Suspension. I brani prendono nome dalle varie mute del piccolo uccellino che, senza volerlo, fa comunque ottima figura ogni volta che interviene. D`altra parte, come sta scritto nelle note di presentazione del CD, nell'ambiente dell'avifauna fra linguaggio e musica non esiste alcuna differenza e distinsione, sono quindi gli uomini che si devono adeguare, e comunque i protagonisti si adeguano piuttosto bene; a partire da quello che fondamentalmente è un gioco, e dal gusto che deriva dal giocare con i suoni, David Fenech, O.Lamm, Momus, Davide Balula, Felix Kubin, James Harvey e tutti gli altri danno vita a quindici schizzi piuttosto personali eppure mai in contrasto netto l'uno con l'altro, come se un`unica mente (il canto di cagesan?) fosse impegnata a tessere le fila della molteplice combriccola. Quindi “I Love Machine” è un disco riuscito, certamente, che per la sua natura è però da consigliare solo agli amanti delle cose molto particolari, ma credo che la maggioranza di coloro che leggono sands-zine rientrino in questa categoria. E poi tenete conto che esistono molti dischi dove è possibile sentire il canto di volatili sconosciuti, ma questo è l`unico in cui il protagonista è un uccello non anonimo.