`Amon vs. Mortar´ // `Ustrina´

Autore disco:

Amon vs. Mortar // Brian Lavelle

Etichetta:

AFE (I)

Link:

www.aferecords.com/

Formato:

CD-R ltd. to 100 copies in pro-printed cardboard s

Anno di Pubblicazione:

2008

Titoli:

1) Part One 2) Part Two 3) Part Three 4) Part Four 5) Part Five 6) Part Six 7) Part Seven 8) Part Eight // 1) Pyre Nullity

Durata:

65:02 // 70:10

Con:

Andrea Marutti, Moreno Daldosso // Brian Lavelle

oppressione isolazionista

x Matteo Uggeri

Se non ricordo male parecchi anni fa Andrea Marutti mi raccontò della difficile genesi di un disco del 1996, peraltro in prezioso vinile, ad opera dello scomodo personaggio che risponde ai monikers Murder Corporation e Mortar, il quale aveva affidato a Marutti/Amon il mixaggio finale di tale lavoro. Avendo poi quest`ultimo forse calcato la mano con la propria impronta dark ambient, il più ruvido compare parve non apprezzare il lavoro tanto che questo non fu mai pubblicato dalla (mai dimenticata) Amplexus. Nel 2000 fu invece la Oktagön ad occuparsi della cosa, pubblicandolo a nome del solo Mortar. Faccende complesse che appassionerebbero forse pure Simon Reynolds, fatto sta che oggi, a quasi 15 anni dalla sua registrazione, il lavoro trova la sua forma definitiva in questo bel CD-R nella solita lussuosa grafica AFE con due brani aggiuntivi. Inutile dilungarsi sul contenuto, che si snoda in territori conosciuti agli amanti dei generi dark/death/ambient, mantenendosi sempre su buoni livelli ma forse al di sotto di altre prove soliste dei due, sebbene si tratti di un opera immancabile per gli amanti del genere.

Impressionante invece l`opera monolitica di Brian Lavelle, 70 minuti in crescendo lieve e morbido da un`ambient quasi godibile, dai tratti sereni e distesi (vengono in mente Namlook e la sua Fax) per poi inasprirsi lentamente, molto lentamente, sempre più, fino ad arrivare a livelli di sperimentazione dissonante che inchiodano alla sedia dalla seconda metà in poi, in cui ci si abissa sempre più fino ad arrivare al discioglimento totale dei sensi. Un lavoro difficile ed articolato, degno forse del miglior Lustmord. Buon divertimento.


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Data Recensione: 22/10/2009

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