`Scum From The Sun´
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Autore disco: |
Scum From The Sun |
Etichetta: |
Afe Records (I) |
Link: |
www.decimopianeta.com/scum/Scum.htm |
Formato: |
CD-R |
Anno di Pubblicazione: |
2009 |
Titoli: |
1) La caduta prima del distacco 2) Caput corvi 3) Eris 4) Il sorriso della regina Bianca e il sonno del re rosso
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Durata: |
40:31 |
Con: |
Black Mickey, Cash
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Flussi oscuri in cui smarrirsi |
x Daniele Guasco |
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Il minestrone proposto dagli Scum From The Sun è di quelli belli gustosi e nutrienti, capaci di contenere il meglio dei vari ingredienti che lo compongono: le vitamine del dub, le proteine dell`ambient più industriale e sintetico, le calorie dei suoni doom.
La musica contenuta in questo album dal bellissimo package metallico e circolare pubblicato dalla sempre prolifica Afe records riesce a coinvolgere subito grazie a un suono ipnotico e ben amalgamato centrato sul suono del basso e su soluzioni elettroniche mai banali, notevoli anche nella dimensione live della band.
Mentre La caduta prima del distacco è una cavalcata ossessiva basata su un`architettura ruvida e dalle tinte fosche, scritta con inchiostro nero ma capace di lasciare spazio a una dinamica vitale e trascinante nella costruzione del brano, la successiva Caput corvi si adagia su sonorità vicine al post-rock psichedelico, intarsiando un tappeto di suoni soffici e soffusi dando forma a una culla dalla struttura tanto essenziale quanto precisa.
Con la successiva Eris gli Scum from the sun abbandonano gli arpeggi del basso a favore di un flusso sonoro elettronico sintetico in continua mutazione, una deriva elettronica a cui segue l`oscura e rapida conclusione de Il sorriso della regina bianca e il sonno del re rosso, una folata di note che riassumono quanto possibile delle intuizioni seminate nei brani precedenti.
Le quattro canzoni che compongono questo disco riescono quindi a formare un quadro completo dai molti colori, anche se tutti tendenti verso il grigio e il nero, un`opera in cui è un piacere perdersi nonostante un dilungarsi a volte eccessivo su determinate strutture non permetta di parlare di perfezione.
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Data Recensione: 18/11/2009 |
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