`La rete di Indra´

Autore disco:

Luca Segala Libertrio

Etichetta:

Amirani Records (I)

Link:

www.amiranirecords.com
www.sands-zine.com/archiviorec.php?IDrec=1944

Formato:

CD

Anno di Pubblicazione:

2017

Titoli:

1) Tony`s Hungry 2) My Sweet Home 3) Little Suite 4) The Charm Of The Dance 5) Acqua 6) L`occhio di Nina 7) A Prayer 8) Prendi i soldi e scappa

Durata:

49:05

Con:

Luca Segala, Gianluca Alberti, Tony Boselli

un viaggio attraverso gli elementi più limpidi e mal databili del jazz

x riccardo scarafone (no ©)

In un precedente disco pubblicato per Amirani - la recensione al link riportato sopra - Luca Segala era a capo di un quintetto piuttosto particolare e suonava una buona gamma di sassofoni. In “La rete di Indra” è invece a capo di un trio estremamente succinto - sax più sezione ritmica, a misura di quelli che andavano per la maggiore a cavallo fra gli anni `50 e gli anni `60, e limita la sua azione al sax tenore. Il risultato sta in un jazz schietto e privo di fronzoli. Prendete un sassofonista energico, ma al contempo limpido e melodico, come Sonny Rollins e un batterista afro, e altrettanto melodico, come Ed Blackwell, aggiungeteci un contrabbassista ricucitore tipo Henry Grimes o Richard Davis e otterrete una formazione non molto dissimile da questo Libertrio seppure, messa così, la cosa possa essere ingannevole, e possa esserlo per ben due motivi. Innanzi tutto è bene chiarire che Segala e compagni plasmano il tutto con una personalità propria e ben definita, seppure non ben definibile. In secondo luogo quanto scritto potrebbe far pensare a un jazz stantio e datato. Niente di tutto ciò, chè “La rete di Indra” suona fresco e presente, molto più di tante opere che si presentano con la presunzione di essere innovative. Segala, pur non avanzando pretese in tal senso, riesce a produrre una musica veramente mal databile. La citazione da Daisaku Ikeda, posta nell`interno di copertina, dispone poi la mente dell`ascoltatore a librarsi in innumerevoli viaggi, trasformandolo in un Pessoa seduto davanti alla finestra.


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Data Recensione: 28/7/2018

`Qui´  

`Radici´  

`Temporal Waves´  

`For A Reason´  

`Where Songs Go At Night´  

`Vurga´  

`Chamber Music´  

`In The Grip´  

`Cello Unlocked´  

`Jack´  

`Domicide´  

`Infinity Avenue´  

`Regenprasseln´  

`Incanto´ // `Tracce´  

`Dreaming Of Horses Running In Circles´  

`Our Sea Lies Within´  

`Due´  

`Words´  

`Nowhere Dense´  

`The Night Shall Break´  

`Chirurgia sperimentale´  

`Genius Loci´  

`Before The Fall´  

`Fold / Unfold / Refold´  

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`Fragments de Temps´  

`Freshta´  

`Sonatas & Interludes´ // `Concord´ // `The Time Curve Preludes´  

`Late Night Banter´  

`Bringing It Back / Round And Round And Round´  

`Ordo´  

`Pale Blue´  

`Maison Moderne´  

`Perlée De Sève´ // `Adage Vestige´  

`Materical´  

`Flashpoint´  

`The Hills Shout´