`Cloudriding´

Autore disco:

Luca Segala

Etichetta:

Amirani Records (I)

Link:

www.amiranirecords.com
www.lucasegala.it

Formato:

CD

Anno di Pubblicazione:

2014

Titoli:

1) La ballata lenta 2) Magic Orchestra 3) Flight Of The Birds 4) Bolero 5) Alberico 6) Cloudriding 7) La féte

Durata:

54:03

Con:

Luca Segala, Paolo Botti, Riccardo Bianchi, Tito Mangialajo Rantzer, Ferdinando Faraò

quando il jazz racconta (non solo) se stesso

x Riccardo Scarafone (no ©)

Luca Segala è un sassofonista, suona più o meno tutti i principali tipi di sassofono, in possesso di una già nutrita discografia a capo di sue formazioni a quattro o cinque elementi. Per questa bella prova, nella quale limita la sua azione ai sassofoni tenore, contralto e soprano, ha messo assieme un fenomenale quintetto composto da strumentisti di provata esperienza, oltrechè molto apprezzati da critica e pubblico sia nel panorama jazz nazionale sia oltreconfine.
Quella di Segala, strutturalmente, è un`improvvisazione organizzata di tradizione jazzistica che sembra far capo a una determinata corrente della musica afroamericana, quella in cui l`hard bop non era più tale pur non essendo ancora jazz elettrico. Una corrente nella quale, e a seguito della quale, numerosi jazzisti europei andarono a interferire con l`originario suono della musica afroamericana. Una corrente che accomunò molti di quei musicisti che non vollero partecipare ai moti rivoluzionari della new thing.
Segala ha comunque una sua originalità . Innanzi tutto i suoi dischi - a suo nome o in collettivi come Modern Times, Treperqu@ttro e Treperqu@ttropiuuno - brillano per l`assenza del pianoforte, ad eccezione del primo dei sette riportati nel suo sito alla voce “discografia” (dove era presente il pianista Andrea Rebaudengo); e il pianoforte era un elemento quasi essenziale nelle correnti jazz estranee alla new thing, mentre gli Ayler e i Coleman ne fecero sovente a meno.
Nel caso di “Cloudriding”, poi, il suo jazz pare inquinato da elementi estranei alla tradizione di discendenza hard bop, elementi che addirittura sono stati in contrasto con essa. Il chitarrista Riccardo Bianchi, per esempio, sembra rifarsi a un soggetto free come Sonny Sharrock, e in ogni caso non è lontano da campioni emersi in tempi più recenti tipo Bill Frisell o Marc Ribot. Un altro componente inquinante è il violista Paolo Botti che riesce a inserire sia elementi free sia suggestioni derivate dalla tradizione europea colta e/o popolare. Anche la cosiddetta sezione ritmica ha un approccio non propriamente ortodosso e il contrabbassista Tito Mangialajo Rantzer porta con se i suoi interessi per «il jazz, la musica improvvisata, e tutto ciò che vi sta sopra, sotto, di fianco e attraverso», mentre il batterista Ferdinando Faraò sposta leggermente il baricentro dai piatti ai tamburi, e pure quando si concentra sui piatti è molto meno soft di quanto imporrebbe un approccio filologicamente corretto.
“Cloudriding” piacerà quindi a chi apprezza il jazz moderno non troppo radicale, e anche ai sostenitori del downtown jazz e/o delle contaminazioni con il klezmer e con le musiche dell`est europeo.
Cavalcando le nuvole, così suona più o meno il titolo, complice anche la splendida e suggestiva foto di Elda Papa che riveste la confezione, ma io preferirei rappresentarlo con una traduzione meno letterale tipo “surf sulle nuvole” o “navigare tra le nuvole”. Mi sembra più rappresentativa delle sinuosità che i cinque riescono a innescare.


click to enlarge!click to enlarge!
Data Recensione: 23/4/2016
  Torna al Menù Principale
 Archivio dell'anno 2016 ...

`Erm´ // `Vignettes´ // `After Dinner´  

`Embeddead´  

`Diplocomp - A Diplodisc Sampler´  

`Matrice´  

`Reforged´  

`Virus´  

`Virale´  

`Fiori dal limbo´  

`Burnout (August Sessions)´  

`Digital Kind Of Guy´  

`Sono andato a letto presto´  

`Madrigali´  

`Governo Laser´  

`DIE´ // `S`Û´  

`Difference Engines´  

`Crudité´  

`Naked Wolf´ // `Buiten Dienst´  

`All Impossible Worlds´  

`La Solitudine del Sole´ // `Fino alla fine della notte´  

`Greetings´  

`La prima volta´  

`Cloudriding´  

`More Nasty´ // `Svimmelhed´ // `Residual Ugly´  

`Il formicaio´ // `Nagual´ // `Hyppopotà mus´  

`Natura Morta´ // `Blind Sun New Century Christology´ // `Dust & Mirrors´  

`Pareti nude´  

`Radici´  

`Germanotta Youth´  

`Multiple´  

`Sotto assedio´ // `Il giorno delle altalene´ // `Endless Tapes EP´  

`Outta Kali Phobia´  

`Adesso´  

`Visible Music For Unheard Visions´  

`A Heart That Responds From Schooling´  

`Ultrasonic Bathing Apparatus´ // `Tape Crash #10´  

`AV.UR.NAV.´  

`Re-Mit´  

`Contra Mundum´  

`Pour en finir´ // `New Vocabulary´  

`Upper Hell´  

`Beyond Repair´  

`Capolavoro´  

`Passage´ // `AOUIE - Bass Clarinet Solo´  

`Tracce D`Africa´  

`In The Other House´ // `Perversions Of The Aging Savant´  

`The Clash Of The Titans´  

`Cacao´  

`URI´  

`Silence Be Alive (生きてこい沈黙)´  

`Silent Carnival´  

`Wander´  

`Dream In A Landscape´  

`Song Cycle´  

`Hotend - Do Tell Plays The Music Of Julius Hemphill´  

`Missa Brevis´  

`Tecniche Arcaiche live at Angelica´  

`Why Not´  

`A Path Made By Walking´  

`Glance And Many Avenues (Live At Apex, Göttingen 2013)´  

`Tapes Amateurs´  

`Doropea´  

`Super 8´  

`Soundcards 01´  

`The Third Season´  

`eXcavations´ // `Red Blue´  

`OU´  

`Olanda in Due (Live At NovaraJazz Italy 2015)´  

`Nox Lux´  

`Alchemy To Our Days´  

`Zwischenbrücken´  

`Al-khīmiyya - الخيمياء´  

`Meeting Points´