`Duo Sutera Novali´

Autore disco:

Virginia Sutera & Ermanno Novali

Etichetta:

Aut Records (D)

Link:

www.autrecords.com

Formato:

CD

Anno di Pubblicazione:

2021

Titoli:

1) I 2) II 3) III 4) IV 5) V

Durata:

46:22

Con:

Virginia Sutera, Ermanno Novali

fra neoclassicismo e improvvisazione poli-idiomatica

x mario biserni (no ©)

I suoni del violino e del pianoforte non possono che far pensare alla musica classica occidentale, e in effetti non è sbagliato e non c’è niente di male nel considerare questo disco come un disco di musica neoclassica. Seppure, come vedremo, non si tratti di una valutazione esatta al cento per cento, considerando anche il fatto che la musica classica si è sviluppata in un arco temporale di un migliaio d’anni. In particolare, però, come nota anche François Papirer del noto ensemble Percussions de Strasbourg nelle concise note di copertina, il duo formato da Virginia Sutera (violino) ed Ermanno Novali (pianoforte) sembra far riferimento alla musica classica moderna, cioè soprattutto a quella prodotta nella prima metà del Novecento. Va però aggiunto, pur se le influenze predominanti paiono comunque chiare, che il duo è dedito a quella che una volta veniva definita come improvvisazione e oggi, più precisamente, come composizione istantanea. Un bello zibaldone, interessante da ascoltare e motivo di più d’una dissertazione. Come quella riguardo alla pretesa che si tratti di improvvisazione non idiomatica. Mi sono già espresso in merito alla definizione che mi sembra essere un’autentica castronata. Il fatto che una musica improvvisata non faccia riferimento a un idioma ben preciso, qual è il jazz o qualche sottogenere dello stesso, non vuol affatto dire che non fa riferimento ad alcun idioma, ma nel cento per cento dei casi il riferimento è da ricercarsi in più idiomi contemporaneamente. Solo un essere umano cresciuto e vissuto all’oscuro dell’universo sonoro che lo circonda potrebbe intraprendere un discorso improvvisativo esente dall’influenza dei vari idiomi già esistenti. Il resto sono frottole.
Ma bando alle ciance e alle polemiche e torniamo sul nostro dischetto compatto, e su una musica ideata e suonata senza incertezze e/o sbavature. Con cognizione di causa, così si dice? La registrazione, come nella migliore delle tradizioni, è avvenuta in concerto. All’interno dell’accogliente Sala Piatti di Bergamo, nell’Aprile del 2019, il duo si è esibito in un unico lungo flusso sonoro che nel CD, per comodità d’ascolto, è stato poi suddiviso in cinque parti che scorrono senza soluzione di continuità. La confezione è curata da Sandro Crisafi, un noto artista manipolatore di pellicole fotografiche che ha già firmato il packaging di numerose pubblicazioni della Aut Records.
Un altro anno sta per finire, buon ascolto e centomila di questi dischi.


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Data Recensione: 31/12/2022

`Qui´  

`Radici´  

`Temporal Waves´  

`For A Reason´  

`Where Songs Go At Night´  

`Vurga´  

`Chamber Music´  

`In The Grip´  

`Cello Unlocked´  

`Jack´  

`Domicide´  

`Infinity Avenue´  

`Regenprasseln´  

`Incanto´ // `Tracce´  

`Dreaming Of Horses Running In Circles´  

`Our Sea Lies Within´  

`Due´  

`Words´  

`Nowhere Dense´  

`The Night Shall Break´  

`Chirurgia sperimentale´  

`Genius Loci´  

`Before The Fall´  

`Fold / Unfold / Refold´  

`Isocèle´  

`Fragments de Temps´  

`Freshta´  

`Sonatas & Interludes´ // `Concord´ // `The Time Curve Preludes´  

`Late Night Banter´  

`Bringing It Back / Round And Round And Round´  

`Ordo´  

`Pale Blue´  

`Maison Moderne´  

`Perlée De Sève´ // `Adage Vestige´  

`Materical´  

`Flashpoint´  

`The Hills Shout´