`Predictable point of impact´ // `#1´

Autore disco:

Albert Von Veenendaal, Meinrad Kneer & Yonga Sun // Play Station 6

Etichetta:

Evil Rabbit (NL)

Link:

www.evilrabbitrecords.eu

Formato:

CD

Anno di Pubblicazione:

2007

Titoli:

1) happy hour 2) Posthume Verleumdung 3) Alex The Woitek Guy 4) Easy Uneasy 5) As Cucumbers 6) Dance To Sing Strangely With 7) Wolf Hunt 8) Lonely Weekend 9) Predictable Point Of Impact 10) Papperlapapp // 1) somorrostro 2) glorie von holland 3) misty 4) unprepared 5) alone 6) outside inside 7) man with a scythe 8) untitled 9) maja`s retreat 10) bravas 11) the black box 12) alive and cooking 13) forgiven

Durata:

62:23 // 54:28

Con:

Albert Von Veenendaal, Meinrad Kneer, Yonga Sun // Maartje Ten Hoorn, Eric Boeren, Tobias Delius, Achim Kaufmann, Meinrad Kneer, Paul Lovens

buoni

x Alfredo Rastelli

Evil Rabbit è una giovane etichetta jazz olandese, nata dall`incontro tra Albert Von Veenendaal e Meinrad Kneer, jazzisti che, secondo un atteggiamento ormai radicato da molti anni, hanno pensato bene di crearsi una propria casa di produzione per decidere al meglio la sorte discografica delle proprie creazioni artistiche. Il primo dei due dischi in questione “Predictable point of impact” presenta un jazz fortemente ritmato, costruito sulle evoluzioni di batteria e piano, molto simili alle uscite più recenti di Matthew Shipp con la Thirsty Ear, senza però l`ausilio dell`elettronica. Albert Von Veenendaal si presenta come un pianista solido e di gusto, con il contrabbasso di Meinrad Kneer impegnato spesso nelle rifiniture stilistiche (Easy Uneasy). Il loro stile prevede una componente melodica di base, il tema, da cui i tre musicisti si distaccano per prendere il volo con i rispettivi `a solo`, mai fini a se stessi ma sempre in linea col contesto da cui nascono e si sviluppano. Da ascoltare soprattutto le incalzanti prove di happy hour, Posthume Verleumdung e Dance To Sing Strangely With in cui è magistrale il riannodo tra parte improvvisata e linea melodica (e in cui è marcato anche il citazionismo al piano di Veenendaal) o le più studiate Alex The Woitek Guy e As Cucumbers, raffinate suite di ampio respiro.
Dal canto suo, “#1” dell`ensemble di sei elementi, Play Station 6, è un lavoro più ispirato dalle istanze impro e di musica contemporanea da camera. Nel sestetto ritroviamo Meinrad Kneer al contrabbasso, accompagnato dalla vecchia conoscenza Paul Lovens alla batteria e da una serie di musicisti di estrazione prevalentemente olandese, più o meno noti, come Achim Kaufmann, autore di buone prove soliste e non, o Maartje Ten Hoorn già collaboratrice di Maarten Altena. Eric Boeren e Tobias Delius sono i meno conosciuti, almeno a me, ma anche quelli che con la loro influenza jazz, mantengono l`improvvisazione su territori più accattivanti e sanguigni nonchè ritmati (As Cucumbers, man with a scythe, untitled e somorrostro; magistrale, manco a dirlo, Lovens). Il lavorio di interazione strumentale, tendente alla definizione di una musica da camera, raggiunge il climax nelle composizioni più estese, forse anche un po` cervellotiche se vogliamo, ma alla fine direi centrate (glorie von holland, man with a scythe, con una grande prova di Meinrad Kneer al contrabbasso e Easy Uneasy con un altrettanto pregevole lavoro al piano per Kaufmann).
L`Evil Rabbit si presenta sotto i migliori auspici e a questo punto diventa interessante andar a recuperare i primi due numeri in catalogo per altre belle sorprese.


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Data Recensione: 22/9/2007

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