Lenzburg è una città della Svizzera, capoluogo di un comune di oltre diecimila abitanti , situata in prossimità dell’omonimo castello, circa 30 chilometri a ovest di Zurigo. Non distante dalla città, in seno alla foresta, si erge la Esterliturm, una colonna in cemento alta quasi 50 metri dalla cui cima, raggiungibile tramite una scala interna, lo sguardo naviga in lontananza, fin oltre il confine con la Germania, a perdersi fra i misteri della foresta nera.
Il lettore, leggendo queste informazioni turistico-geografiche all’interno di una rubrica dedicata a recensioni musicali, penserà che il sottoscritto ha perso il senno. Eventualmente il senno l’ha perso il sassofonista svizzero-svedese Sebastian Strinning che nel Novembre 2020 si è rifugiato nelle viscere della torre per registrare il suo nuovo disco di solo sax (tenore). È nato così “Turm”, termine tedesco che per l’appunto significa torre, con Strinning che fa pensare a un Eric Dolphy incattivito e aggiornato sull’uso di tecniche non convenzionali. Willy Strehler, noto tecnico attivo nello zurighese, si è occupato delle registrazioni posizionando ben dodici microfoni destinati a raccogliere sia i suoni dello strumento, con relativi riverberi, sia i suoni insiti alla torre stessa. Chiaramente non posso sapere se il disco sarebbe stato migliore o peggiore, non avendo riscontri concreti, qualora fosse stato registrato in casa, nel giardino, in una piazza della città, in barca sul fiume o in uno studio di registrazione. So solo che così è maledettamente buono. Certo è anche che ha contribuito a farci conoscere un angolo della Svizzera che prima ci era ignoto e, non fosse che per tale motivo, Strinning merita come minimo un plauso e un riconoscimento da parte delle autorità cittdine di Lenzburg e delle associazioni preposte al turismo.
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