In questo mondo aziendalizzato la Torto Editions brilla di luce propria, e brilla proprio perché non fa nulla per brillare, e più cerca di nascondersi, più la sua luce risplende e illumina il panorama asfittico e imprenditorializzato che la circonda. La Torto Editions si muove sottotono, senza grandi proclami o dichiarazioni d’intenti. Fare, e fare bene, sembra essere l’unica stella polare che guida il suo percorso. Senza quei calcoli che rendono subdola e cinica la condotta dei piccoli e grandi aziendalisti. Scegliendo cosa produrre con la mano sul cuore, e non sul portafoglio, i responsabili della piccola casa discografica genovese vanno a pescare fuori da quei circuiti che assicurano maestose recensioni, piazzamenti nelle playlist e vendite garantite. Scelte che, secondo una logica aziendalista, appaiono assolutamente sconsiderate. Quanta grana pensate sia possibile racimolare, per esempio, producendo un CD del duo polacco Perforto, che già nel nome sembra avere qualcosa di respingente. Peccato che un disco così è destinato a rimanere appannaggio di una piccola nicchia, peccato davvero perché si tratta di uno dei dischi più interessanti che ho ascoltato nell’anno appena trascorso. Ola Rzepka e Łukasz Marciniak, pianoforte preparato e chitarra elettrica, sembrano capovolgere gli iter di un processo creativo. Mentre in molta musica materica si parte dai suoni concreti per lavorarli e renderli musicali, in “Uragano” si rendono materici e onomatopeici dei suoni estratti da strumenti musicali di tipo tradizionale. Quella dei due è una ricerca intorno ai suoni sporchi, compressi e sordi, esaltando frastuoni e crepitii, tanto che in alcuni tratti par di sentire il traffico in una pista ciclabile e in altri un convegno di picchi muratori nella foresta di Białowieża. Non dovete però pensare a qualcosa di truce perché i due sanno regalare, ad esempio in Tonques e Frostrotremoj, momenti di quella quiete notturna che permette ai suoni di stagliarsi ancor più nitidi e inquietanti nel silenzio che li circonda. Nell’ultimo brano, invece, le note cadono nel vuoto come mazzate dando così libero sfogo alle risonanze. “Uragano” è un disco di free jazz dove il jazz si è perso per strada lasciando il senso di libertà sovrano di esplodere alla potenza più elevata.
|