`Hotel Colon´
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Autore disco: |
Radon Squad |
Etichetta: |
Ribéss Records (I) |
Link: |
ribessrecords.bandcamp.com/ |
Formato: |
CD |
Anno di Pubblicazione: |
2022 |
Titoli: |
1) Reception 2) Il guardiano della solitudine 3) Muri emotivi 4) Omae Mo Omae No Ongaku Mo Daikiraiya 5) How to distruggere la società 6) Eternebra 7) Acari 8) Tutta roba provvisoria 9) Il pacifismo è una pia illusione (ovvero) trappole per cinghiali |
Durata: |
27:34 |
Con: |
Omegagolpe, Rocco Santa, Makumbo, TIR, Alysa, Potential Dust |
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«ogni rumore rubato alla strada o alla rete può finire nella betoniera di una produzione musicale … la giungla di cemento crepita, mormora, sbraita senza mai prendere fiato … ognuno di quei rumori può diventare un beat» |
x mario biserni (no ©) |
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Dalle note: «Ogni rumore rubato alla strada o alla rete può finire nella betoniera di una produzione musicale. Questo presupposto della Radon Squad è in perfetta sintonia con l’hip hop delle origini: il turntablism, prima emanazione della cultura hip hop, nasceva dall’assunto che la giungla di cemento crepita, mormora, sbraita senza mai prendere fiato, e che ognuno di quei rumori può diventare un beat. La nostra Squad intercetta versi e conversazioni triviali, campiona assoli da esecuzioni di brani rinascimentali, inietta battute di film scaricate dal tubo in qualità audio infima. In quello sconfinato, tentacolare e labirintico deposito (discarica?) dell’audiovisibile globale che è youtube, pesca a piene mani i frammenti di marciume che le servono per innalzare il suo palazzo delle atrocità. Guasti (perché spesso temporanei) sono i campioni razziati in strada, in cucina, nel cesso di casa. A questi si aggiungono, ben camuffati, i sample delle musiche predilette: vecchie glorie blues e jazz tracannate come whiskey torbati e rivomitate in nuove malformazioni acustiche glitchose e sghembe. Nulla di nuovo, s’intende. Semmai siamo ab ovo. O forse al nu-ovo».
“Hotel Colon” è un disco di musica rap, o meglio hip hop, contenente sette – otto trame di poesia o prosa ritmata cucite insieme da scampoli catturati – catturati è proprio il termine giusto - «in strada, in cucina, nel cesso di casa».
Radon Squad, nonostante il disco scorra come un tutto unico, non sembra agire come una posse ma come un insieme di unici, nel senso stirneriano del termine, che come piccoli berignoli portano acqua al mulino comune. In un momento in cui il genere è frantumato in una sequela di sottogeneri, non sempre graditi agli aficionados della primora, questo CD ha lo stesso effetto di una boccata d’aria fresca dopo un tot di mesi passati in miniera.
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Data Recensione: 25/2/2024 |
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`Hotel Colon´ |
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