Hanno le sembianze giuste questi due CD made in Deutschland, e le sembianze sono in entrambi i casi mantenute dalla sostanza. Quattro musicisti provenienti dal triangolo Lipsia-Berlino-Amburgo del nord-est germanico, il quarto è svizzero, in “Aurona Arona” danno fuoco alla miccia responsabile di un'improsione che sa di AACM e AMM, impro informale non idiomatica e scomposizioni MEGO. E` un'impro radicale di alto livello eseguita da un combo ben assortito che fa fido sui sassofoni di Leimgruber, sul pianoforte preparato di Schwerdt, sulle percussioni di Lillinger e sull'oggettistica/elettronica di Schubert. E il solo Schubert gioca poi ad alleggerirsi in un progetto capace di risultati meno aspri e tortuosi, ancorchè più fluidi e delicati, nei quali comunque è possibile individuare la pasta dell'improvvisatore. Echi di Oval e Christophe Charles, ma anche del Robert Wyatt periodo "End Of An Ear" (un disco che appare sempre più fondamentale). Loop di clainetto, batteria, percussioni, piano, sassofono, contrabbasso e chitarra elettrica (Nora-Louise Müller, Sven Kacirek Jonathan Shapiro, Oliver Schwerdt, Oliver Gutzeit, Brian O'Reilly e Matthias Koole), più registrazioni d'ambiente dello stesso Schubert, per un disegno musicale tanto piacevole quanto intelligente. Le due facce di una stessa medaglia, ma è difficile il distinguo fra frontespizio e retrobottega. Nel dubbio...
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