Già un DVD musicale non è di per sè un affare facilmente commerciabile, per cui non riesco proprio che diffusione possa avere un DVD di materiali sperimentali come questo. Peccato, perchè “Weapon Of Choice” raccoglie composizioni audio visuali di artisti che recentemente abbiamo apprezzato molto (Marko Ciciliani, Alexander Schubert e Yannis Kyriakides) e che i nostri lettori dovrebbero conoscere bene. Vorrei sottolineare che non si tratta della ripresa di un`esibizione nella quale l`interprete, la violinista Barbara Lüneburg, esegue brani di tali autori. Ogni brano, contrariamente a ciò, ha una propria genesi e una realizzazione mirata.
Il primo intoppo è con Henry Vega, compositore elettronico newyorchese su cui credo di non essermi mai imbattuto in precedenza, e con una struttura che prevede la collaborazione del video maker olandese Emmanuel Flores ElÖas (girellando in rete mi sono fatto l`idea che i due collaborino abbastanza frequentemente). La musica è per violino elettrico e pulsioni elettroniche mentre la parte visiva, molto bella, è basata sui cambiamenti di colore, consistenza e struttura di una forma sferica. I suoni, nonostante la friggitoria elettronica, hanno un carattere piuttosto dolente.
Ben diverso uno spigoloso Alexander Schubert che usa lo stesso corpo della performer quale fonte visiva primaria. Il suo brano è per violino acustico, sensore di movimenti (applicato all`arcchetto), live-electronics e live-video. I suoni e le immagini, quindi, sono determinati dalla gestualità Lüneburg, che spesso opera flash e tagli netti mentre alle sue spalle forme di colore, che ricordano una certa pittura contemporanea astratta, cambiano con i mutamenti del clima sonoro.
Il brano di Kyriakides è basato sul controverso film “Les Maîtres Fous” (1955) di Jean Rouch, regista francese fra i fondatori del cinéma véritè e iniziatore dello stile ethnofiction (tra fiction e documentario), girato in Niger a documentazione delle cerimonie dei cosiddetti `maestri folli`. Violino elettrico a 5 corde, violino acustico, campioni ed effetti elettronici formano la colonna sonora alle immagini tratte dal film, spesso ritagliate in una sottile striscia verticale mentre una sequenza di sottotitoli descrive il film. Dal punto di vista strettamente musicale il brano, autentica colonna sonora per immagini di pura estetica surrealista, mi sembra il più compiuto e riuscito della raccolta.
Il giapponese Dai Fujikura, in Fluid Calligraphy, intende dare un`interpretazione acustica «of the ancient art of Japanese calligraphy». La Lüneburg utilizza l`archetto come i calligrafi utilizzavano il pennello e il violino acustico rappresenta la tavolozza di scrittura. Chiaramente il suono del violino non dà vita tanto a una linea melodica quanto a una serie di tratti, sfregi e punteggiature. Le immagini di Tomoya Yamaguchi rappresentano due coppie di sottili linee parallele che scorrono fluidificanti nel fondo grigio del video con giochi di allontanamento avvicinamento e intersecazione, linee che nel finale acquistano consistenza per ridursi dapprima a due e poi assestarsi sul numero di tre. Direi che si tratta del brano più concettuale e inintelligibile.
Per quanto concerne l`aspetto visuale il pezzo di Ciciliani è il più interessante, con le riprese che tornano a riprendere la violinista immersa in una luce irreale e cangiante in colore e intensità . L`immagine però si fraziona continuamente raddoppiandosi o dividendosi in più quadri. Gli elementi in campo sono violino elettrico, live-electronics, luci e laser. La musica inizia come ripetitiva, ma pure questa subisce processi di frantumazione e inceppamento che la portano in direzione di una totale scomposizione.
Ho cercato di essere chiaro, ma mi rendo conto che è difficile....
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