Era l`ora che qualcuno scommettese su Rella the woodcutter, cantautore milanese che in un tempo lontano suonava la batteria negli As a commodore, e che da anni propone la sua musica attraverso splendidi concerti e un gran numero di autoproduzioni e cdr dalla distribuzione giacobina nelle quali passava con tranquillità dal classico folk all`americana (come la bellissima Jesus whorehouse blues degli esordi) a interessanti esperimenti più sperimentali (come il fantastico trittico di cdr strumentali autoprodotti).
A fare la scommessa è Onga, che con la Boring machines ha pubblicato negli ultimi anni alcuni dei migliori dischi italiani e non solo, dando alle stampe nel giro di pochi mesi l`ep “I know when it`s time to get the fuck away” su cd e “The golden undertow” su Lp limitato a trecento copie, oltre a uno split su 7” che vede Rella affiancato da My dear killer.
Il primo di questi inizia mostrando il Rella più elettrico, accompagnato dalla Woodcutter alliance (ossia i musicisti che normalmente lo accompagnano dal vivo). Dopo l`acida e rumorosa introduzione, il cd si sposta verso un cantautorato degno di grandi nomi del calibro di Bonnie prince Billy e Smog. I paragoni però si rivelano abbastanza inutili, la proposta di Rella non ne ha bisogno, per profondità , cura ed intensità . E` sufficiente ascoltare Coward, essenziale e adagiata su un semplice arpeggio colpisce per la sua forza emotiva e per l`ottima interpretazione, o il blues in asfissia della seguente Bodies arrivando alla conclusiva, meravigliosa cavalcata psichedelica Wrong affection, una corsa bizzarra e imprevedibile che lascia totalmente senza fiato, mostrando anche il lato più sperimentale della proposta di Rella.
Se “I know when it`s time to get the fuck away” era un ottimo antipasto, la portata principale arriva con “The golden undertow”. Mi risulta impossibile non adorare alla follia questo disco a partire dall`iniziale Dead star, breve e struggente canzone basta su una chitarra essenziale e sull`efficacia del canto.
Proponendo episodi di solenne delicatezza come la splendida A forest journey e brevi intermezzi bucolici (Leave your home ) e arrivando fino al blues psichedelico della conclusiva Drugtime family, Rella compone un disco meraviglioso, intimo e profondo, ed è davvero un peccato che sia disponibile in sole trecento copie, perchè questa è musica che potrebbe scaldare anche il più freddo dei cuori, potrebbe commuovere anche gli animi più insensibili.
Quella fatta dalla Boring machines con Rella the woodcutter è una bella scommessa che andava assolutamente fatta. Fa piacere sapere che, come per Bob Corn, uno dei migliori folksinger moderni ha la mia stessa cittadinanza scritta sulla carta d`identità , e ascoltare dischi simili è semplicemente una gioia per il mio cuore e per il mio spirito.
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