Non me li ha resi simpatici la frase incollata sulla copertina «It's an album about fighting to define your own opinions about yourself and the world, despite all its questions and answers. And it's an album about love that was made with love». Lette queste parole sono quindi partito un po` prevenuto verso il duo berlinese, per poi ricredermi all`ascolto del secondo pezzo, un capolavoro di elettro-pop al livello del grandioso album di Postal Service di un bel po` di anni fa, una canzone che sembra incredibilmente contenere tutta la speranza e la disperazione del mondo in pochi semplici elementi.
Peccato poi che la voce svogliata e le sonorità all`acqua di rose del disco (chitarre acustiche e beat à la Morr) dopo un po` stufino e la citata Hollywood resti quindi il brano migliore del disco.
Speriamo che riescano ad aggiungere un po` di verve nei prossimi lavori: forse sporcando un po` la cristallina purezza della propria musica i Jack Beauregard potranno andare lontano.
PS: curioso il nome della band, dal personaggio interpretato da Henry Fonda in “Il mio nome è nessuno”, accanto al quale c`è il nostro sempre mitico Terence Hill.
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