Autore disco: |
Semuin // Nicolas Bernier |
Etichetta: |
Ahornfelder Records (D) |
Link: |
www.ahornfelder.de |
Formato: |
CD // CD |
Anno di Pubblicazione: |
2010 |
Titoli: |
1) Greeting Prelude 2) Wilma 3) Elefanz 4) Circles 5) Circles (Weiter) 6) + - 7) Zombie 8) Neve 9) Stem (I) 10) Stem (II) // 1) bourrasques électriques 2) Déplacement des particules 3) Soubresauts 4) Petit port bien abrité 5) Air.chanson.usure 6) Menace, incertitude, le temps se (dé)couvre 7) Propulsion 8) Érosion (jusqu`à plus oultre)
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Durata: |
43:03 // 33:06 |
Con: |
Jochen Briesen, Michèle Schneider, Karl Briesen // Nicolas Bernier, Simon Trottier |
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gran bei dischi, soprattuto il primo |
x e. g. (no ©) |
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“Circles And Elephants è un disco veramente delizioso, ed è riprovevole che io lo abbia tenuto in attesa dentro una scatola, prima di concedergli l'attenzione dovuta, per un periodo che travalica di gran lunga i confini del buon senso... se fossi stato tempestivo (o almeno tempestivo secondo quelli che sono i miei soliti lunghi tempi) sarebbe andato sicuramente ad occupare la posizione del top. Ma ormai è tardi ed è inutile piangere sul latte versato... il calcio di rigore è sfumato e posso solo cercare un salvataggio in angolo consigliandovi l'acquisto senza mezzi termini. Pensate ad un mix fra Oval, Gastr Del Sol, Un caddie renversè dans l'herbe e Son Of Clay, se vi riesce, e non sarete lontani dall'aver inquadrato il mood di Semuin (aka Jochen Briesen). Solo un mago che possiede la formula dell'abracadabra può, a partire da elementi base tanto semplici, creare una struttura dalle trame così intricate, intriganti e fascinose. L'unica eccezione alla delicatezza pastorale dell'insieme sta nell'ultimo titolo, dove pochi secondi di chitarra arpeggiata e voci discorsive escono fuori da un braciere di rumore stordente. E credo che adesso mi cercherò anche il precedente disco targato Semuin, “Province”, pubblicato nel 2005 su Audio Dregs.
I canadesi Nicolas Bernier e Simon Trottier, musicista elettronico il primo e chitarrista folk-blues il secondo, danno vita all'incontro fra rumorismo elettroacustico e minimali tessiture di chitarra che a tratti possono far pensare a Fahey mentre dopo due passi evocano invece il chitarrismo dei primigeni John McLaughlin, Michael Gregory Jackson e/o Larry Coryell. Trotter, in pratica, ha nel suo carniere un po' di tutto: dal feedback al rumore chitarristico e dall'arpeggio minimale alle lunghe note slide-blueseggianti. Le crepitanti strutture elettro creano un contraltare di straniante elasticità . Chitarra infettata dal rumore, o viceversa, come sarebbe lecito attendersi da un Hendrix evoluto e poi scisso a metà in due entità ben distinte e distinguibili.
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