Il viaggio magico di Steffen Basho-Junghans si dispiega lungo tutto questo live tenutosi a Göteborg lo scorso anno.
Il musicista, nativo tedesco e già sulle scene da più di vent'anni, ha adottato il nome del fu Robbie Basho, indimenticabile artista della scuola Takoma insieme a Fahey, Lang e Kottke.
Questo tredicesimo disco è anche il primo registrato dal vivo e ci permette di cogliere pienamente l'espressiva intensità d'esecuzione di Basho-Junghans. La padronanza della chitarra acustica è assai funambolesca e gli permette di destreggiarsi con abilità sia sulla sei che sulla dodici corde. Proprio colla dodici rilegge in maniera visionaria prima un pezzo da "7 Books" e poi, in chiusura, uno da "Waters", entrambi due suoi dischi passati. "Last Days of the Dragons" eleva increscendo la sei corde su alti strati atmosferici e, dove Charlette è una dolce ballata, Wild Horse Ramble è un quadro country-western più in simbiosi con Fahey. La capacità esplorativa di Basho-Junghans unita all'atmosfera del luogo e all'ottima acustica non solo tengono fede a quest'arte, ma anzi la mantengono in continua evoluzione.
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