Le note della press shit ci dicono che Lithops altro non è che una delle ennesime incarnazioni di Jan Werner, ossia un pezzo dei celebri Mouse on Mars, rispetto alle cui opere questo disco è a mio avviso qualitativamente inferiore.
Sia chiaro: non si tratta di un brutto disco, ma ha in qualche modo l'aria di raccogliere gli scarti o quanto meno le seconde scelte di quello che finisce poi nei dischi dei MoM, da cui in realtà non si discosta poi molto. Consderato infatti che il buon Werner è anche Microstoria, dove la rinuncia completa ai beat spinge le composizioni verso sperimentalismi molto scarni, "Queries" ruota invece attorno a ritmi tendenzialmente quadrati (non in 4/4, s'intende) e blips tipici appunto dei MoM di "Niun Niggung" o "Autoditaker".
A rendere più frizzante ed interessante il tutto è soprattutto la presenza di Andy Toma, il mitico terzo Mouse on Mars, quello che ai concerti a volte suona la batteia, altre volte canta, altre ancora non c'è. Il suo drumming in Sequenced Twinset regala alla composizione quel guizzo di originalità in più che potrebbe spingermi a consigliarvi il disco anche se non siete dei gran fan della scuola Sonig. In più, il CD si apre con un traccia ambient rumorista molto bella (Kahn) e vede altri momenti ottimi con Swingern(, in odore di "Glam", e Blasmusik(, cupa e ruvida ma al tempo stesso dolcissima.
La discontinuità del disco è principalmente dovuta al fatto che si tratta di un assemblaggio di pezzi già usciti tra il 2004 ed il 2005, più alcuni inediti, e in definitiva non si può certo parlare di un disco indispensabile, consigliato soprattutto ai fan del già più volte citato gruppo, ai cui più validi dischi invece rimando per chi volesse affacciarsi sull'elettronica un po' sghemba che segue questi stili.
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