figli di un dio minore: chetro & co.    
di mario biserni (no ©)







Pubblicarono solo un sette pollici nel lontano 1968 ... ma che disco!?!! E poi non possiamo mica fargliene una colpa, del fatto che pubblicarono solo quel dischetto, per cui Chetro & Co. entrano di diritto fra questi “figli di un dio minore”, seppure debbano essere considerati illegittimi perchè la loro vera paternità è da ricercare in una delle massime divinità . Per loro andrebbe quindi coniata una nuova categoria, quella di “trovatelli” abbandonati dal loro vero genitore (un dio importante) e adottati da una famiglia di povera gente. Ma tant`è!?!!
Per le cronache il gruppo è considerato un duo formato dal chitarrista Ettore De Carolis (in arte Chetro) e dal chitarrista e cantante Gianfranco Coletta, coadiuvati saltuariamente dal bassista Gianni Ripani e dal batterista Gegè Munari. In realtà , stando alle note del disco, Ripani era parte del gruppo mentre «nelle ... esecuzioni dal vivo la percussione è data in genere dal battere cadenzato di mani e piedi del pubblico, ma per la realizzazione del disco è intervenuto il batterista di jazz Gegè Munari».
La casa discografica che pubblicò il sette pollici è la Parade fondata da Vincenzo Micocci, già talent scout per RCA e Ricordi e poi vituperato nella nota canzone di Riccardo Fogli, insieme ad altri personaggi dell`ambiente musicale come Ennio Morricone e Nico Fidenco. L`etichetta, dedicata alla scoperta di nuovi talenti e alle colonne sonore, ebbe una vita piuttosto breve ed è rappresentativa per quella che all`epoca era l`editoria musicale indipendente: gestita da personaggi già attivi nell`ambiente musicale e distribuita comunque da una major (nel nostro caso la Decca).
Il disco faceva dichiarazione di fede psichedelica, nell`impostazione della copertina, nel titolo che copre il lato A e in alcune sonorità dilatate e orientaleggianti, ma in realtà il modo di cantare un po` epico, i riferimenti colti e la struttura complessa dei brani anticipavano il progressive di artisti come Alan Sorrenti e Claudio Rocchi.
La splendida copertina si apre, allungandosi per quattro facciate e mezzo, e presenta un montaggio d`immagini, un po` dada e un po` pop art, simile a quelli che avevano fatto la fortuna di dischi come “Sgt. Pepper`s ... “ dei Beatles, “The Book Of Taliesyn” dei Deep Purple o “Disraeli Gears” dei Cream.
Nel lato A c`è Danze della sera (Suite in modo psichedelico), con testo in parte di De Carolis e in parte di Pier Paolo Pasolini, le cui sonorità fra lo psichedelico e il barocco si caratterizzano sia per la presenza di una strumento costruito da loro stessi, la Violaccia che «è uno strumento ad arco, da 6 a 10 corde, di nostra invenzione, e ricorda vagamente a volte la “gironda” dei trovatori, a volte certi strumenti orientali tradizionali»; sia per «suoni che ... evocano timbri di liuti, tiorbe e spinette, ... ottenuti in registrazione diretta con le nostre due chitarre non amplificate».
Il lato B è coperto dal non meno visionario Le pietre numerate, «una filastrocca con musica ispirata ad un tema di Miles Davis. Al pronome “te” che chiude ogni versetto, ciascuno può dare l`immagine e il significato che la sua fantasia gli suggerisce». Strumentalmente «c`è una sezione di ancie doppie [nda: così sta erroneamente scritto nelle note di copertina invece del corretto “ance”] , (un oboe, un corno inglese e un heckelphon)».
Poi null`altro, probabilmente anche complice la prematura chiusura della Parade avvenuta nel 1970 (sembra) a causa di un amministratore che si giocò buona parte del patrimonio. L`unico del gruppo che si è poi distinto in progetti piuttosto importanti è Ettore De Carolis, musicista di formazione colta che si è fatto notare come arrangiatore con alcuni fuoriclasse della musica popolare italiana quali Francesco Guccini, Claudio Lolli, Maria Monti, Gabriella Ferri, Alan Sorrenti, Gigi Proietti e altri. Quanto a Coletta il futuro gli ha riservato un`onesta carriera di strumentista negli stessi ambienti del suo vecchio pard, a volte in concomitanza con il lavoro di arrangiatore dello stesso, e con alcuni gruppi realmente minori (Gli Alunni Del Sole, La Stanza Della Musica e Trans Europa Express).

DISCOGRAFIA:
• "Danze della sera (suite in modo psichedelico) / Le pietre numerate" (7”) - Parade 1968
[il 7 pollici di Chetro & Co. E` difficilmente reperibile, e non sempre a cifre accettabili, ma chi volesse comunque mettere le grinfie sul suo contenuto senza esborsi eccessivi può farlo attraverso varie compilation più o meno legali, personalmente consiglio “Tempi Beat Vol.5” del 2013 (CD - On Sale Music) o “Luna di giorno - Le canzoni di Pier Paolo Pasolini” del 1991 (CD - Micocci Dischitalia Editori s.r.l.); ma fate attenzione perchè la seconda contiene soltanto Danze della sera]



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