Intervista a Michele Mazzani e Aldo Becca (Palustre Records)    di Matteo Uggeri





Cantautorato in stretto dialetto romagnolo e noise estremo; struggenti note acusitiche alla Nick Drake e droni da venti minuti; psichedelia folk ed estremismi free-impro. In un panorama musicale dove paiono solo sopravvivere le etichette di genere, al punto tale che a volte se ascolti un disco sconosciuto sai già che potrebbe venire da 12k piuttosto che da Constellation, possono sopravvivere ancora etichette che pubblicano materiali profondamente eterogenei, contrastanti tra loro? E soprattutto, esiste chi se li ascolta? Se poi contiamo che questa roba viene pubblicata indifferentemente su CD stampati in 300 copie con tanto di copertina cartonata, illustrata e curata fino al minimo dettaglio, oppure su CD-R da 3 pollici in edizione da 10 esemplari (giuro, controllate sotto), oppure sulla buona vecchia e scomodissima cassetta, fino a confezioni improbabilissime come quella di Mela Cotogna (due CD-R da 8 pollici, formato `mela` diciamo, uniti assieme, rossi, con foglia finta e contenuti in un barattolo da conserva), il sospetto che i responsabili di tali bizzarre edizioni siano del tutto pazzi non può non sorgere.
Li abbiamo intervistati ed ecco la conferma: sono effettivamente squilibrati. Dove possano arrivare non ne ho idea, certo è che leggere l`intervista che segue non sarà facile, così come per me non è stato semplice redarla e mondarla per far sì che potesse assumere una forma fruibile.
Tra le cose di cui i due si occupavano fino a quache tempo fa c`era anche la gestione musicale dello Spartaco, un ex-asilo adibito a centro sociale in quel di Ravenna, cui qualcuno ha pensato bene di dare fuoco nel 2006, forse nel tentativo di arginare la loro follia sovversiva.
Per fortuna non c`è riuscito.

Intervista

Finchè non mi sono trovato tra le mani i vostri dischi e non ho avuto modo di ascoltarne alcuni, non riuscivo a capire quale fosse il 'genere' dell'etichetta. Poi ho capito definitivamente che non c'è n'è affatto uno. Come mai, in un panorama di label strettamente di settore, voi decidete di pubblicare dal noise alla musica cantautorale?
Aldo Becca: Produciamo quello che ci colpisce e poi piace e quindi accompagna, la forma non viene mai prima del contenuto, musica e immagini che nascono come nuvoloni a cui noi attingiamo e che attingono da noi, producendo assieme la stessa pioggia.
Michele Mazzani: Cerchiamo innanzitutto di coinvolgere i musicisti e creare dei contatti poichè in Italia è fondamentale... i piccoli circuiti sono creati dai singoli in stretta collaborazione fra di loro: promoters, musicisti, tecnici e addetti ai lavori, quando si incontrano per organizzare eventi e situazioni; in tal modo viene naturale scambiarsi opinioni, dischi, e idee per progetti futuri.

Se ho capito bene, siete in due a gestire l'etichetta. Per caso le direzioni differenti di cui sopra seguoni i gusti dell'uno e dell'altro? vi spartite il lavoro ed i generi, o siete entrambi onnivori?
Aldo Becca: Le gestazioni sono di entrambi; lavoriamo in stretto contatto con madre natura e fra di noi sia per la parte organizzativa, sia per quella esecutiva, di produzione o confezionamento, ecc...
Michele Mazzani: Abbiamo gusti abbastanza in comune io e Aldo, onnivori sì... chiaro.. ma anche inclinazioni diverse, lui predilige strade più melodiche, anche se non convenzionali, che io attraverso più di rado. Io navigo volentieri nel noise bestiale, virulento e malsano, fino a generi che a volte rendono il mio socio un pò stitico (grind e affini...).
Aldo Becca: Una supposta sicura e testata di Joy Division, Nick Drake, Frank Zappa che suona con Makoto Kawabata, Vega con Sakamoto, mi libero grazie ai vecchi rimedi... e siamo d'accordo entrambi!

Anche rispetto ai formati c'è una fortissima eterogeneità , dal CD in packaging stampato e dalle grafiche professionali fino ai CD-R in edizioni da 51 e 46 copie, oppure confezioni assurde...
Aldo Becca: La numerazione è quella delle pallottole inserite nella cintura della nostra Uzi "ciuffata allo sbirro", è una seduta fra amici alla roulette russa con armi rumorose al cospetto unico delle cifre, che sole infine... deciderannoooooooo... annoooo... anno... la nostra Sorte.
Michele Mazzani: Ci piace il riciclo di materiali marcificati, la trasformazione / manipolazione di oggetti del quotidiano fino a ridurli ad altro... pacchetti, origami, stampe in casa, rusco [spazzatura, ndr] vario, frutti della terra in confettura sonora, resine, colla, sgorbie e pennelli... Senza dimenticare i formati tra cui la mitica cassetta, oggetto-feticcio che amiamo da sempre!

Si è già parlato di gusti musicali diversi: so che entrambi siete anche musicisti. Qual'è il vostro background musicale, diciamo i gruppi preferiti vostri? L'etichetta nasce dal desiderio di pubblicare in primis la propria musica e quella di amici per poi allargarsi a collaborazioni del tutto esterne, oppure da sempre coltivate l'idea di aiutare altri musici a far girare la propria musica?
Michele Mazzani: Come già detto in precedenza l'interesse per la musica ed il suono è a 360 gradi, anche perchè i nostri background sono assai differenziati. Tuttavia Aldo ha attraversato gruppi e formazioni varie ed eventuali, io invece nel passato militavo blandamente in qualche gruppo hardcore locale e ora come ora sono interessato al suono e mi sto cimentando: raccolgo rumori e rifiuti sonori e li riassemblo, spesso nel modo più immediato ed analogico possibile, con l'utilizzo di microfoni a contatto, registratori a nastro, cellulari smontati e altre cose che mi invento... la chitarra viene trattata alla stessa stregua, e infine... un rudere: il Marcificatore! (definizione: un ampli a pile semi-distrutto che suona da solo e anche con me).
Aldo Becca: Mi piace il sottobosco visivo e musicale, la pittura, il vecchio rock trita god [non saprei di che parla, ndr] e aerostatico, il jazz libero, l'elettronica lo-fi e tedesca o alla Suicide, mi piace anche bird girl Antony, che mi attira in piazza S. Stefano a Bologna in piedi di fianco a teen-agers e ottantenni ugualmente ammirati...
Amo il "folk" sperimentale della Young God e quello irlandese (per esempio le produzioni di Desterted Village) non tradizionale, la musica indiana, la musica nei field recordings ripresi da amici sparsi, di conterranei come Punck; gruppi romagnoli di fine ottanta-novanta e storici ensemble di Seattle (che avendo un suono pesantissimo producevano poesia cruda... vecchi ascolti che non muoiono).
Ci piace un sacco il piano denudato di Thollem Mcdonas, amico caro e musicista strepitoso, nonchè seminomade insieme a sua moglie Angela. Compositori vecchi e nuovi, conosciuti e non, alcuni morti coi rockers o stampati per risorti.
Mi piace Debora quando suona solo per me e la sua pelle è bianca come il suo piano, quando aspetto il caffè e in bocca ho ancora il sapore dei tortelli e in un sacchetto di cartone la marmellata di sua nonna.
...l'etichetta... ah... sì è tanto che ci pensavo, da prima ancora che io e Michele ci mettessimo a organizzare concerti al vecchio Spartaco... ferito duramente da un'esplosione.

Esatto, parliamo dello Spartaco. Siete d`accordo nel definire lo Spartaco come `La Baia degli Angeli` degli anni 2000?
[di qui in poi iniziano a rispondere senza specificare chi dice cosa, ndr]
In un'ottica adorniana o orwelliana, decisamente si... che oggigiorno è come dire no. Diciamo una Baia delle Anatre! Infatti più che un postribolo chiassoso, Spartaco era un luogo di ritrovo chiassoso, dove si tentava anche di organizzare cose interessanti dal punto di vista culturale (e dal nostro punto di vista... chiassoso).
Ora barcolliamo nel nulla, zombificati in preda alle risacche burocratiche... che strano, ci fanno attendere... pensa che è andato a fuoco uno spazio di aggregazione pubblico, e sin da subito le indagini si sono arenate; corrono voci che McDonalds ci abbia messo gli occhi sopra.

Quindi eravate voi dietro alla programmazione dello Spartaco? Personalmente, quando sono venuto a conoscenza della sua sparizione ci sono rimasto parecchio male, un po` perchè mi faceva tenerezza in quanto ex-asilo, un po` perchè so quanto è difficile far tirare avanti un posto del genere, peraltro molto messo meglio rispetto a tanti altri centri sociali analoghi.
Avete sospetti su chi gli abbia dato fuoco? O siete stati voi stessi in un momento di autodistruttivo tentativo promozionale?

Potresti essere stato anche tu che leggi, per quello che ne so.... bastardo maledetto!
A ogni modo noi tentavamo anzitutto di programmare i concerti in modo da soddisfare sia la richiesta di spazi da parte di gruppi locali e non, sia di andare incontro al nostro intento di proporre alla gente espressioni musicali/sonore differenti e spesso non convenzionali. Ne è saltata fuori una programmazione molto variegata: dal blues dei Boogie Chillin (rip), al noise (Tarentel, Acid Mothers Temple, Skaters/Axolotl, Ovo), dal post-rock (Grails, 27), al jazz contaminato (Anatrofobia,Valerio Cosi, Tiptons, ZU), fino ai gruppi delle scuole e locali vari (mi vengono in mente (Mockers, Actionmen, P.I.T., It came from the desert, il gruppo di Robert, un giovane pittore/ululatore che ora non c'è più...) e sperimentazioni metartistiche (la più storica: letture di poesie indiane da parte di Lance Henson su musiche di alcuni artisti Palustre).

Restiamo nell`ambito del tema live. So che molte etichette vendono prevalentemente i loro dischi con i live dei propri artisti... mi risulta che i vostri non siano esattamente in perenne tour mondiale: come fate a smazzarli? Via internet vendete qualcosa? Mettete banchetti al mercato di Ravenna il sabato mattina? Oppure tappezzate le vostre cantine?
Ovviamente l'ultima che hai detto. In un panorama saturo in qualsiasi ambito, se la tua politica come etichetta è quella di restare fedele alla strada, è certo che nella strada bisogna scendere con cartoni pieni di dischi, frutto delle allucinazioni più dispa(/e)rate.
Le distribuzioni scelgono in base ai loro criteri di marketing, noi in base ai nostri; finora in Italia inoltre le distribuzioni riguardano esclusivamente il formato CD, perchè più smazzabile e sicuro, mentre noi abbiamo caterve di CD-R e di inutili cassette. Qua inoltre c'è il cancro SIAE: Sciacalli Italiani Approfittatori Eccetera...
In altri paesi esistono distribuzioni che non hanno questo problema, penso ad Aquarius Records, o a Tomentosa; una di queste (Boa Melody Bar) ci ha ordinato qualche volta un po' di dischi, a prescindere dal formato, e questa cosa non può che farci piacere.
Altra cosa essenziale sono gli scambi con altre etichette e realtà , e l'organizzazione magari congiunta di eventi e concerti: in questo modo il materiale ha modo di girare, e noi ci rendiamo conto di quello che ci circonda.
Penso che continueremo su questa linea d'onda.

Restando in tema artisti vostri: come scegliete chi pubblicare? So che i primi facevano parte di una vostra ristretta cerchia di amici, ma ora ci sono anche artisti stranieri (penso a Brad Rose/The North Sea), come li contattate? Scrivono loro? Ricevete molti demo o siete l`unica etichetta a non avere la casella della posta assillata?
L'idea di base era di creare un'etichetta con una forte connotazione locale: i primi lavori infatti puntavano a mostrare che la palude intorno a Ravenna era viva e che dai suoi liquami emergevano suoni e figure che descrivevano un`identità culturale, seppur piccola.
Poi, complice anche il nostro ruolo di organizzatori di concerti, abbiamo creato contatti e situazioni in cui veniva da sè l'incontro con altri "cani randagi": ci siamo così accorti che un po' di palude risuonava anche nel lavoro di altri.
La politica dei demo ci interessa , ma di striscio: a volte riceviamo demo per posta, ma è raro che essi provengano dal nulla, di solito siamo già in qualche modo in contatto con i diretti interessati.
Ultimamente siamo veramente stimolati dalla presenza, sui nostri banchi di legno da lavoro, di demo e dischi, in imminente uscita, da parte di musicisti sia stranieri che italiani.
Ci piace sostenere il piccolo nel grande, non viceversa... e per dirla con Adorno: "l'ingenuità come scopo, non come origine."

A proposito di Adorno: credete che la musica così detta alternativa sia in genere ascoltata, per lo meno in Italia, da gente `acculturata`, e che l`uomo della strada non sia in nessun modo coinvolgibile nella nicchia, a meno che non lo si inviti a dare fuoco a un locale?
La musica oggi si lascia ancora sfuggire, per fortuna, come entità singola e si presenta ubiqua sotto moltissime forme, più o meno complesse, pesanti, melodiche, di ricerca, etc... ma al tempo stesso è imprescindibile quella componente di relativismo che la invalida, perlomeno a livello, direbbe Adorno, storico: se la cultura ormai massificata impone la frivolezza musicale, e l'abbandono scatenato e folle alla danza disinteressata, che fa proseliti ovunque, e la musica è solo un diversivo tra gli altri, beh... allora capisci anche tu che siamo in trappola. Tutto sta nella sensibilità di ogni persona; Hegel parlava di "lenta morte dell'arte", e la si può intendere in questo modo: come scelta personale.

Bene, mi sembra che il quadro si stia confondendo sempre più. Restando nell`ambito noioso, passiamo alle discussioni sui formati: mi pare che abbiate iniziato con 3 CD in confezione di cartone curatissima. Poi CD-R. Poi cassette. Vanno forte gli affari, eh? Oppure pensate di sorprendere tutti con un doppio vinile ad alta grammatura in 10.000 copie come prossima uscita?
Hai dei laser disk da prestarci? Oppure ti facciamo una pubblicazione in nove copie e mezzo in floppy se vuoi e con gli incassi - una volta svendute tutte - ci compreremo la licenza per un chiosco di kebab.
L'importante è sempre il contenuto, e quello, che si venda o meno, ha già un valore. Il formato cassetta ci sta particolarmente a cuore: con la sua modalità analogico-scorreggiosa la cassetta non la vuole più nessuno, tutti optano per il CD, molto meno resistente tra l'altro, e anzi direttamente accendono il PC e si scaricano l'ennesima mega cartella +.RIP+ con la discografia completa del gruppo.
Un disco su cassetta fai più fatica a trovarlo in rete... ma se lo si vuole, è quasi sempre possibile scovarlo. Inoltre certe sonorità vengono poste più in risalto dallo scorrere del nastro, e con la cassetta ascoltare anche saltando a destra e a manca richiede comunque un utilizzo complesso e un'attenzione allo svolgersi del disco, come fermarsi ed ascoltare nel mordi-e-fuggi tristemente attuale.
Detto ciò, ti possiamo anticipare le nostre prossime uscite: una collaborazione fra Valerio Cosi e Brad Rose, una co-release con Akoustic Desease, un`altra promettente label nostrana, su un lavoro di Aldo che vedrà come ospite anche Fabio Orsi; altre cassette magiche di Marcel Turkowski, Rinus Van Alebeek e altri. Poi si penserà a pubblicare il disco di esordio di Xtravagance Core, lavori di AAN, Harshcore e altre cose ancora da definire....

Raccontateci qualcosa sul futuro come musicisti e non come responsabili di Palustre?
Se musicista significa avere a che fare attivamente con il mondo dei suoni, allora siamo musicisti, tralasciamo qui questioni estetiche, tralasciamo i generi e i timbri e gli strumenti con cui viene prodotta, e con cui nel particolare ci cimentiamo o ci siamo cimentati, la musica è un bene che va servito, è il riflesso di quello che accade nel mondo contemporaneo, è un riflesso che non è a priori dovuto a nessuno ma che può accomunarci, farci riflettere socialmente in maniera quasi sempre costruttiva.
Il futuro poi sta nelle combinazioni, dalle quali non bisogna mai pretendere, e dentro le quali mai smettere di cercare.
CIAO MAMMA!


Discografia

Una lista diciamo delle uscite Palustre dai primordi (2005) a oggi:
LIMO 00 - Un CDR Limitato A 50 Copie (un primo documento / raccolta con i pezzi più marci della produzione di pal 1, pal 2 e pal3 che usciranno di li a poco)
PROMO 00 - Altra Mini-Uscita In 3" Dei RAAGINI Con Un Pezzo A Sei Mani ("Gran Sasso"): Ne Esistono 200 Copie, Alcune Ancora Disponibili.
PAL1 : ANDREA LEPRI - Radìs (300 X CD)
PAL2 : MATTEO ALLODOLI - 22:22 (300 X CD)
PAL3 : ALDO BECCA - Diario Acustico O Dei Latrati Stonati (300 X CD)
LIMO01 : VALERIO COSI / ENZO FRANCHINI - Conference Of The Aquarians (100 Copie CDR-Sold Out)
LIMO02 : SPAGIRUS - Shravaka (31 Copie 2xcdr-Sold Out; 50 Copie CDR Singolo - sold out)
LIMO03 : XTRAVAGANCE CORE Holidaycampfantasound (21 X DVD-R Sold Out)
LIMO04 : COLD SOLEMN RITES IN THE SUN / LAST SNOW BURIAL (50 X C60 Cass.; 66 X CDR)
LIMO05 : FAM. RAAGINI - Concerto Palafitticolo In Studio (sospeso)
LIMO06 : KANKKARANKKAT - Live at Scalo10 - Milano ( 51 X CDR)
LIMO07 : MASSACCESI - Yr Film Is a Locked Room (...and Only the Living Dead Have The Key) (81 X CDR)
LIMO08 : JUNIPER MEADOWS - Grand Sonora (76 X 3")
LIMO09 : FABIO ORSI / VALERIO COSI - The Frozen Seasons of Lysergia (60 X C30 Cass.; 10 X CDR; 10 X 3" - Sold Out)
LIMO010 : ANDREA LEPRI - La Melacotogna (2 X 3" limitato a 25 conserv - sold out)
LIMO011 : OH, BIRDS! - Mo(U)Rning (Cd-R, 60 Copie)
LIMO012 : SIBODE DJ (Simone Marzocchi) -Assorbimento di Pigiama (3” X 60 Copie/Pigiami)
LIMO013 : DONA FERENTES (Michele Mazzani) - Bleargh (Cassetta A Un Lato, 21 Copie)
LIMO014 : BONZAI - Senza Titolo (3”Cd-R X 40 Copie)


Riferimeti web

www.palustre.net



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