Questi tre EP hanno poco in comune, o almeno hanno poco in comune quello di Fumaretto e gli altri due, se non un certo mood progressive, una durata di circa 20 minuti e un promoter comune (i tipi della bolognese Sfera Cubica).
Non esito neppure un attimo a definire “Sotto Assedio” come un lavoro straordinario. Quello di Fumaretto è un cantautorato decisamente progressive sia per la struttura complessa e libera delle canzoni, sia per accompagnamenti musicali che hanno pari importanza rispetto ai testi (se non di più, come in Più ti rivedo e più mi manco dove a un testo di poche parole fa da contraltare una lunga soluzione a base di pianoforte e vocalizzi operistici). L`arrangiamento de Il male è più vaporoso, con il testo che tende al racconto, e la presenza preziosa di Iosonouncane al synth e Elena Zuccaccia alla voce. Anche Poca cosa ha un testo con più storia al suo interno, mentre le musiche sono più spiritate e cabarettistiche. E Fumaretto non si limita alla voce e al pianoforte, ma si arrangia anche con organo, synth, aspirapolvere e rumori vari. E` come un Keith Emerson caduto fra le braccia iconocastliche di Francesco Currà . Veramente un gran disco, ricco di soluzioni interessanti, con le tre canzoni che funzionano quasi come tre racconti gialli dallo sviluppo e dal finale sorprendenti. Compratelo, minchia!
Per “Il giorno delle altalene” consiglio una maggiore cautela. La chitarra di Panteghini e la batteria di Pedretti dialogano con scambi veloci e fantasiosi, ligi a un modello neo progressive ma attenti a non gettarsi fra le braccia di soluzioni troppo estreme o avventurose. Gli appassionati del genere, e di queste formule strumentali a due, possono comunque acquistare a occhi chiusi un EP che fa rivivere alcune atmosfere, amplificandole, tipiche dei King Crimson periodo Wetton - Cross - Bruford.
Messa di fronte all`insistenza produttiva di Pedretti sarei tentata di consigliare a scatola chiusa, naturalmente agli appassionati del genere, anche il frutto della sua collaborazione con Colin Edwin. Eh no! Sarà colpa delle situazioni troppo floride e leziose, ben pettinate e senza un pelo fuori posto, oppure del fatto che i Porcupine Tree non mi sono mai, dico mai, piaciuti, ma questo “Endless Tapes EP” proprio non lo digerisco. E pensare che è indubbiamente ben fatto ed è stato preso in distribuzione dagli inglesi di “Burning Shed” che hanno in catalogo il miglior progressive (se siete amanti del genere buttateci un occhio). L`idea dell`opera in progress è la mia preferita ma anche il lavoro finito mi può piacere, è quello (ri)finito che non mi piace affatto. Mi dispiace, ma non si può amare tutto incondizionatamente.
Errata corrige: a recensione già caricata mi rendo conto che solo i mini CD di Sdang! e Endless Tapes vengono promossi dall'ufficio stampa di Sfera Cubica mentre la promozione di "Sotto Assedio" viene fatta dall'ufficio stampa di Trovarobato, mi scuso per il refuso con i relativi uffici stampa, con i lettori e con i musicisti stessi.
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