Per saperne di più sui Curtains vi rimando alla recensione, piuttosto recente, del loro disco precedente, “Flybys”, pubblicato dalla Thin Wrist Recordings. Ripeto soltanto che si tratta di una formula triangolare, attualmente assestatasi con Cohen, Maxwell e Saunier, in cui viene soprattutto utilizzata una strumentazione fatta di chitarra, percussioni e synth. “Vehicles Of Travel” è un disco affatto diverso dal suo predecessore, dove quello era essenzialmente strumentale questo è essenzialmente cantato, ma è altrettanto riuscito. La musica dei Curtains vive di una contraddizione, quella fra melodia e sua frantumazione, e un ruolo importante in ciò è svolto da un batterista che non macina ritmi ma pennella colori... non per nulla fa parte anche del trio d`improvvisazione Open City.
Gli elementi che confluiscono nelle loro schegge, come già scrivemmo a proposito di “Flybys”, sono vari ed estremamente diversificati, oggi ancor più di quanto avveniva in quell`occasione. April Galleons, Observation Towers e Chestnut Kid Returns giocano con il Canterbury-sound dei Matching Mole. Kites For Rookies e Fletcher's Favorite sono sottilmente jazzy. Più torride, ma mai pesanti, Personal Resources, Nite Crew, City Of Paris, The Gadabouts e Soapeaters! travolgono con le impennate dei tre strumentisti che riconducono il tutto ad una logica rock. Crooked Weapon The Cobbler's Key , nella loro essenza free, fanno pensare all`Ornette Coleman di Beauty is a rare thing. Hooligans è addirittura una ballata folk e Unmentionable fa pensare al Morricone delle colonne sonore western. Il brano più inarrivabile è comunqueCops In Cologne, sospeso fra i Wire di “154” e i Red Krayola di “Hazel”.
“Vehicles Of Travels” è un disco fresco e scoppiettante che vi riconcilierà con il piacere di ascoltare musica. Da bere tutto d`un fiato.
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