La Ants, dopo i “Battimenti” di Pietro Grossi, pubblica queste “Proposte Sonore” che dei “Battimenti” rappresentano la naturale conseguenza, sia perchè sono state concepite nello studio S 2F M fondato dallo stesso Grossi sia perchè Mayr ha `...seguito il suggerimento di Grossi di utilizzare, in modo personale, dei materiali realizzati precedentemente nello studio'. Secondo la concezione del loro autore '...infatti quei materiali non dovevano essere considerati dei prodotti finiti ma, come scrive nel testo di accompagnamento ai Battimenti, erano pensati per essere utilizzati da altri per i loro scopi compositivi'. Quella di Grossi è chiaramente '...una posizione estetica [ma anche socio-politica] che all`epoca non incontrò comprensione e partecipazione e a proposito della quale tuttora manca un dibattito approfondito.`
Quindi in queste `proposte` è possibile udire lo sviluppo delle idee impresse da Grossi nei `battimenti`, e c`è di che stupirsi. L`elaborazione di Mayr porta ad una naturale deconcettualizzazione della materia grezza, che viene lavorata come pongo fino a estrarne una musicalità prima negata, intendendo con il termine musicalità ciò che viene percepito come tale dalle nostre abitudini e dalla pratica uditiva del nostro orecchio.
Se sono proprio i “Battimenti” che `...costituiscono il materiale esclusivo o principale delle PS I, IV, VII e X` e che vengono `...per la maggior parte raggruppati in fasce di varia densità , articolate con procedure algoritmiche a volte più rigorose - seguendo l`esempio di Grossi - a volte più libere...`, nondimeno nella Proposta Sonora V viene `...utilizzato un altro tipo di materiale che Grossi aveva realizzato: 2 scale microtonali - ...che corrispondono, approssimativamente, la prima ad una suddivisione temperata dell`ottava in 35 parti, la seconda ad una suddivisione in 69 parti... - raggruppate in 2 fasce di 3 scale ciascuna, la prima fascia con moto ascendente, la seconda con moto discendente...`, ad ulteriore esempio di quanto rivoluzionarie siano state le concezioni di questo grande precursore dei tempi.
E` comunque l`esercizio `...abbastanza elementare, in computer assisted composition...` di Proposta Sonora XIII dove `...da repertori limitati di eventi sonori [analogigi], durate [per suoni e pause] e modelli di sovrapposizione il programma faceva le scelte secondo procedure pseudo-casuali...`, che lascia di stucco per la sua modernità - intesa come contemporaneità in divenire - che richiama alla mente buona parte del materiale che abbiamo ascoltato in questi anni e che, sovente, abbiamo avuto il torto di sopravvalutare: dalla produzione Mego a quella di artisti, pur importanti, come Illusion Of Safety o Jim O`Rourke.
Abendgrün, `...per quanto scritto molto più tardi [1983] e per strumenti tradizionali [9 ottoni]...` detta infine lo stimolo per un ulteriore riflessione, dato che `...è molto vicino ai lavori elettronici realizzati nello S 2F M: un materiale molto ridotto [un accordo di 9 note ricavate dalla serie armonica del Fa2] e un`articolazione algoritmica dei parametri durata, intensità e distribuzione spaziale...`: veramente oziosa par'essere, a volte, la diatriba elettronica vs non elettronica, o viceversa, perchè una grande sensibilità musicale può raggiungere risultati validi e similari a prescindere dagli strumenti che ha a disposizione, mentre una testa di rapa non riuscirà a cavare un ragno da un buco neppure con le più grandi sofisticherie offerte dal progresso.
Per finire riporto l`interessante osservazione fatta da Giuseppe Furghieri nelle note di copertina, sulle differenze che dividono questa `scuola` informale da quella di derivazione più propriamente seriale, quando afferma che `...per Mayr l`elettronica è un mezzo per l`analisi sonora, mezzo fascinoso portatore di meraviglia per le vibrazioni che escono da quelle macchine, mentre per Berio e Nono questa fornisce solo uno strumento supplementare alla costruzione delle loro composizioni, uno strumento da aggiungere alla panoplia degli strumenti dell`orchestra'. Inutile aggiungere il consiglio di fiondarvi su queste 'Proposte' - `...non Studi o Esercizi e neppure Composizioni, date più col dubbio di chi è all`ascolto di ciò che avviene che non con la presunzione e la certezza di chi più che cercare vuole trovare...` - che sono materia mobile e nobile, in divenire, viva, e magari anche imperfetta, perchè la vita è imperfezione. Solo la morte è perfetta e, in quanto compimento, personalmente non mi interessa.
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