Autore disco: |
Taras Bul`ba // Neo |
Etichetta: |
Wallace Records (I) // fromSCRATCH (I) |
Link: |
www.wallacerecords.com www.fromscratch.it www.jazzcoreinc.org |
Formato: |
CD |
Anno di Pubblicazione: |
2005 |
Titoli: |
1) morder (unter uns) 2) miyuki 3) hari 4) congo 5) imothep 6) mrs mary st aubin 7) solyaristika 8) der golem // 1) incidenti domestici 2) Sunday morning 3) atti osceni 4) l`appartamento viene sempre dopo 5) water 6) crimineo 7) e se tutto quello che vedi...? 8) via monumento 9) la giornata della gioventù 10) turbolence 11) terrore vigile 12) an unsane blues for un happy beast 13) il sempliciotto |
Durata: |
26:23 // 44:28 |
Con: |
rs, as, rc, nigè // Manlio Maresca, Fabrizio Giovampietro, Antonio Zitarelli, Marco Di Gasbarro, Fabiano Marcucci, Luca Mai |
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avanti popolo.... |
x Alfredo Rastelli |
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Facciamo un passo indietro: settembre 2004, la Wallace pubblicava una mastodontica compilation di sei volumi con dentro molte promesse e tante indicazioni sul futuro. Di quelle band, alcune sono già emerse, altre stanno invece per: nell`ultima categoria vanno annoverati certamente i Taras Bul`ba e i Neo, non a caso alcune delle più interessanti proposte che si fecero notare allora. I Taras Bul`ba non hanno dovuto spremersi molto per trovare un`etichetta che li producesse dal momento che la stessa Wallace ne licenzia adesso il full-lenght d`esordio; i Neo invece lasciano la sponda milanese per quella fiorentina e approdano alla più che promettente FromScratch, etichetta di cui abbiamo tessuto le lodi in occasione dello scoppiettante disco degli Uber (recensione in archivio). Scendendo nel merito, i Taras Bul`ba (il nome è preso in prestito dal personaggio di Gogol) di “Incisione” propongono quella loro singolare miscela di noise espressionista di cui già davano un saggio nel volume terzo della succitata compilation. Ho usato il termine `espressionista` non a caso poichè la loro musica è in continuo divenire, spinge verso l`esterno come un esplosione liberatoria. Anche la funzione narrante della voce non so bene se campionata o meno (mi pare di si) gioca un ruolo determinante in questo senso nel completare la tragicità delle atmosfere sonore. Nella struttura costituita su rapidi cambi di coordinate, i nostri `incidono` sul noise anche psidechelia (hari), funk robotici (congo), sonorità liquide (imothep), conferendo al loro disco una natura decisamente eterodossa ed intrigante. Il cd è di soli 26 minuti ma sembra durare almeno il doppio.
Da parte loro i Neo non sono da meno: intraprendenti, schizofrenici, irriverenti, tecnicamente dotati e ascoltatori molto attenti. “La quinta essenza della mediocrità ” è straripante nella riproposizione di idee originali e non; è un concentrato di stili e tecniche musicali eseguiti ad arte. L`attacco di sunday morning propone un parallelo con i Contortions a cui manca davvero solo la voce; seguono stacchi alla Flying Luttenbachers (atti osceni) di cui sembrano una versione europea e meno `seriosa`, quindi meno cervellotica e più funny. I Neo si differenziano però in una cosa molto importante: guardano al jazz tradizionale (in nuce di quello free radicale) e contaminato (pensiamo ai nostrani ZU) condita con ironia zappiana; elementi questi che rendono la musica più divertente, leggera e `vivibile` di altri colleghi. Hanno dato al loro sito il dominio di jazz-core ma nelle file del loro disco non c`è solo quello, ponendosi infatti non lontano da operazioni di reimpossessamento del verbo della tradizione compiuti da gruppi quali Zu e Kletka Red.
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