Nuovo CD per Maurizio Bianchi, particolarmente ispirato in questi ultimi anni dal punto di vista artistico quanto 'prolifico' per quanto riguarda le sue più recenti uscite discografiche .
"M.I. Neehm Alysm" è prodotto da Silentes, etichetta nata nel 2004 ad opera di Stefano Gentile, già responsabile della 'storica' label Amplexus, e segue una serie di produzioni che hanno visto protagonisti, in un contesto ai confini tra musica ambient, elettronica e produzioni d'impronta ritmico/ipnotica vagamente 'techno-oriented', artisti come Rod Modell, Michael Mantra, Amir Baghiri con il suo nuovo progetto Seele, nonchè l'altro noto artista ambient italiano Alio Die.
Abbandonate le atmosfere ambient tenui, crepuscolari e sognanti a base di pads sintetici riscontrate in lavori come "Dates" e "First Day-Last Day", lasciate da parte anche le atmosfere più aspre, frammentarie, intransigenti e sperimentali di CD come "Frammenti", questa volta Maurizio Bianchi propone due lunghe tracce della durata di circa mezz'ora ciascuna di impronta evidentemente minimalista (come anche il titolo del CD lascia intendere), costruite esclusivamente attraverso l'uso di un pianoforte riverberato dalle sonorità intenzionalmente 'crude', dirette ed essenziali, interrotte nel loro fluire da una traccia centrale di breve durata (circa sette minuti) nella quale fanno nuovamente comparsa dei frammenti sonori in guisa di loops 'sghembi', stavolta realizzati con suoni più 'puliti' di pads e pianoforte di probabile origine sintetica.
Come recitano le stesse note di copertina, attraverso la musica contenuta in "M.I. Neehm Alysm" Maurizio Bianchi intende 'sottolineare l'inutilità e la transitorietà di certo modernismo sofisticato, di una prassi accademica alla ricerca della raffinatezza asettica'.
E in questo riesce sicuramente bene, proponendo un flusso sonoro che fa maggior pregio proprio dell' essenzialità , dell'impatto diretto, della 'crudezza', della semplicità dell'approccio compositivo e anche tecnologico cui ha fatto evidentemente ricorso per 'fissare' su CD le due lunghe suites a base di piano reverberato che costituiscono la struttura portante di questo lavoro.
Lavoro che, a dispetto della 'povertà ' dei mezzi adoperati, riesce ugualmente a restituire un'ora abbondante di ascolto intimo e introspettivo, piacevole nel suo apparente quasi-immutante evolversi, fatto di vibrazioni semplici, di puro suono, di agglomerati di risonanti particelle emozionali in rapido e ininterrotto movimento, secondo un 'disegno' sonoro/compositivo che sfugge alle logiche del razionale e del ponderato, ma che colpisce in modo diretto e immediato la parte più inconscia e profonda della nostra sensibilità di ascoltatori... se una effettiva sensibilità 'indipendente', scevra da pregiudizi e imposizioni dogmatiche derivanti dall'esterno e dall' 'usuale', siamo riusciti, nel tempo e con la nostra personale esperienze di vita e di ascolto, a conquistare e fare nostra....
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