C`era una volta l'ADN, casa discografica milanese che era un po` considerata come una Recommended di casa nostra. Dalle sue sponde salparono importanti bastimenti della musica italiana, come i Tasaday, e sulle stesse trovarono rifugio anche naviganti dall`incerta provenienza e dall'altrettanto incerta destinazione. Fra questi ultimi vanno considerati i Nu Creative Metods che, dopo due dischi pubblicati nella madre patria, nel lontano 1984 affidarono alla ADN i materiali di un terzo e ultimo lavoro da distribuire in audiocassetta.
Utilizzando qualche strumento regolare, come contrabbasso, chitarra elettrica e cornetta, e molti irregolari provenienti dall`Africa, dall`ossario museale dei desueti e delle curiosità , dall`oggettistica familiare e dalla sala giochi dei bimbi, Bastien e Pruvost si spingevano in attacco con una musica free-noise, dai forti accenti percussivi, decisamente innovativa e fuori dai canoni. Una musica proveniente dal jazz sperimentale e diretta verso la nuova improvvisazione non idiomatica.
Bastien, dopo i Nu Creative Methods, ha continuato a fare musica e a creare propri strumenti e meccanismi (fra i quali un suo incantevole Meccano), mentre di Pruvost si sono perse le tracce (a meno che non sia il Bernard Pruvost pittore, ben conosciuto nell`Alta Normandia).
Oggi capita spesso di vedere musicisti che, semplicemente portandosi appresso una kalimba o un giocattolino rubato al neonato di turno, pensano d`avere inventato chissà cosa. Davanti a simili manifestazioni ricordatevi sempre che, millenni addietro, c`erano stati precursori come Han Bennink, Steve Beresford, i musicisti dell`AACM (in particolare l`AEOC) e, appunto, questi Nu Creative Metods.
Grazie alla Coque, che pubblica raramente ma fa sempre centro, per questa doverosa ristampa con bonus (Alpinic Railway non era incluso nella cassetta originale).
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