Quando, dopo periglioso viaggio, giunsi alfine a pubblicare il mio articolo sul violoncello, sapevo dell`esistenza di questo CD ma non l`avevo mai ascoltato. Peccato, dacchè sarebbe entrato di dovere nella lista dedicata ai dischi di `solo violoncello`.
Giunge oggi il momento di porre rimedio e, dato che sarebbe scorretto riaprire quel capitolo per aggiornarlo, l`unico modo per farlo è questa recensione che giunge in ritardo di ben 10 anni.
Fra i tratti distintivi della Gasser c`è l`utilizzo di un `5-Saitiges Cello` (violoncello a 5 corde), e questo la pone già in una posizione particolare rispetto agli altri dischi inseriti in quella lista.
L`approccio allo strumento è energico, teutonico, fisico, e comunque passionale. La strumentista svizzera, seppure legata a doppio filo al jazz e all`improvvisazione, è in grado di fare suoi molti elementi della sperimentazione sonora contemporanea e, alla fin fine, quella che ne deriva può apparire come una versione acustica di Helen Money. Quindi salti di ritmo, di volume, d`atmosfera e di colore rendono la tessitura imprevedibile e piena di sorprese. Non c`è davvero d`annoiarsi e i cinque quarti d`ora di musica scorrono come un film d`azione hongkonghese.
Se siete interessati all`argomento questo disco è un dovere. In caso contrario avrete di che pentirvene.
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