Si viene quasi travolti dalla voce eterea in pieno stile 4AD dell`incipit di questo disco: è Jennifer Jo Oakley, in arte Empty Vessel Music, che sulle note di una chitarra acustica pizzicata canta tra i riverberi le severe parole della poetessa Emily Dickinson, trait d`union di tutti i brani di questa che non si può riduttivamente definire una compilation. Il concept, secondo volume di una serie chiamata `murmured poetry` lanciata dal nostro My Dear Killer, qui in sola veste di titolare dell`etichetta Under My Bed (vd. intervista dello scorso anno), vuole appunto delle interpretazioni di poesie da parte di pochi ma ben selezionati artisti, accompagnate poi a brani strumentali. Il Nostro ama le simmetrie, evidentemente: qui tre artisti e sei tracce, in passato cinque brani a testa nella serie invece dei “Cinque pezzi facili” (vd. recensione dei Morose con i Campofame - www.sands-zine.com/recensioni). Accompagnano qui l`americana gli italiani Apash Twenty Twelve, forse i meno interessanti del lotto con i loro rumorismi preceduti dallo spoken word su chitarra elettrica minimale, e infine l`ex cantante dei serbi Mesta - ora a nome Magnetic Poetry - il cui brano strumentale di chiusura è una piccola gemma di malinconica cupezza in odore di Labradford.
Un disco è un oggetto prezioso e desiderabile anche grazie al confezionamento a base di carta lucida (tipo alabastro, appunto) con un dipinto della stessa Oakley in copertina. Forse non è per tutti vista l`aura decisamente poco allegra del progetto, ma per chi scrive questo è un punto a favore.
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