Corrie Van Binsbergen è una di quelle chitarriste che a buon titolo possono provocatoriamente affermare «Eddie Van Halen - o Pat Metheny, o Steve Vai, o chi per loro - leccatemi la fica», e di conseguenza lanciare il guanto della sfida. Veterana del jazz olandese, le sue dita trattano le corde della chitarra con la stessa scioltezza usata da un pokerista nel maneggiare un mazzo di carte da gioco, e a noi mortali non è dato capire quando bara, quando bluffa o quando ha in mano il colpo vincente.
Dal momento che non si tratta certo di un disco sovversivo, ma neppure di un disco eccessivamente patinato, “Self Portrait In Pale Blue” può sicuramente piacere sia a quel tipo di pubblico dedito ad ascolti non troppo estremi sia al pubblico interessato alle sonorità ottenibili manipolando una vecchia chitarra, tanto più che nell`insieme non v`è nulla di gratuito, gli espedienti tecnici sono al servizio della ricerca melodico / armonica, e pure brevi scherzi come la quinta e la nona pista risultano validi e, seppure non indispensabili, certamente ben inseriti all`interno di un programma che non fa una piega. Il resto è roba di una finezza rara.
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