Mao Tsedong, a coloro che criticavano i rivoluzionari per l`utilizzo di sistemi troppo bruschi, rispondeva con il celebre scritto conosciuto come «la rivoluzione non è un pranzo di gala». E` con la lettura di tale scritto, effettuata in lingua da un vero cinese, che inizia questo disco. Poi, passando per un Ⓐ caratterizzata dalla voce di Vincenzo Vasi, per The Ballad Of The Precarious Worker e per Mahatma Gandhi And Che Guevara Invited At Mao Zedong`s House Sipping A Drink And Discussing About Revolution, il disco approda sulle sponde di My Revolution («My revolution is made out of words, There are no guns and even no swords, My revolution is making no harm, It`s made with the mind and no with the arm...»).
Questo è il post Wang Inc. di Bartolomeo Sailer, che porta le stigmate di un suono Warp - soprattutto Autechre - indurito e appesantito, doomizzato potrei dire, sopra il quale scivolano schegge di progressive, psichedelia, psychodelia, kosmische musik, no wave, funk e industrial, con soluzioni che paiono sovente ricalcare modelli nobili tipo Godflesh, Kraftwerk, Pop Group e On-U Sound in genere.
La produzione del disco è avvenuta attraverso la raccolta di piccoli fondi tramite il sito IndieGoGo (...«an international crowdfunding site where anyone can raise money for film, music, art, charity, small businesses, gaming, theater, and more»). Questa, in un momento che vede l`industria discografica in una crisi che definirei irreversibile e uno zoccolo duro di appassionati non ancora piegati alla logica del digitale, potrebbe rappresentare una (per ora piccola) soluzione.
Ho letto da qualche parte, non ricordo dove, che "Walking Mountains" è un CD eccessivamente prolisso... potrei essere d`accordo per qualche limatura purchè questa sia fatta sul corpo dei singoli brani e non comporti l`eliminazione di uno di essi, chè tutti paiono indispensabili.
“Walking Mountains”, in definitiva, è un gran bel disco nel quale validi elementi del passato vengono utilizzati per raccontare il presente e disegnare prospettive future.
Ma non è esente da difetti, ripeterete....
A questo proposito è utile ripassare il sunto maoista iniziale: «La rivoluzione non è un pranzo di gala; non è un'opera letteraria, un disegno, un ricamo; non la si può fare con altrettanta eleganza, tranquillità e delicatezza...».
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