Un incontro storico sotto diversi punti di vista.
Amici e colleghi di lunga data, Beuger e Pisaro sono due capisaldi dell'esperienza
concettuale e sonora racchiusa sotto il nome Wandelweiser.
Suono, spazio, ascolto, durata, silenzio sono al centro dei loro lavori e ne determinano la
struttura, la realizzazione e l'ascolto.
In questo nuovo ultimo lavoro per la superba Erstwhile la coppia distilla qualche cosa che
va oltre la classica ricerca musicale; la mia prima (e tuttora valida) impressione è che
“This Place / Is Love” abbia moltissimi punti in comune con la poesia.
E si scopre che il modo migliore per approcciare il disco è perfettamente suggerito dalle
sognanti immagini e dalle magnifiche note di copertina (una volta tanto pensata non solo
come elegante involucro).
L'intenzione è quella di rappresentare l'innocente, paziente e curiosa ricettività nascosta
(o dimenticata?) nella mente umana; qualcosa che assomiglia alla visione delle cose che
si ha non appena svegliati da un sonno profondo.
E così il suono è accettato nella sua piena compiutezza, lo spazio si dilata, l'ascolto si fa
sogno e la durata è assaporata come paziente e positiva attesa degli eventi (che non
mancano).
La voce è uno degli elementi primari del brano: calma e dolce come una ninna nanna
ma, allo stesso tempo, talmente lenta nello scandire le parole che rasenta l'inumano:
quasi che la poesia parlasse da sè, più che essere recitata.
Altro ingrediente solo apparentemente secondario ma determinante è il suono di una
pesante porta, che si apre e chiude ad intevalli irregolari, ma che denota la presenza
umana in questo particolare spazio sonoro: sentirla sbattere improvvisamente dopo
minuti di apparente silenzio obbliga a riflettere su quanto lo stesso silenzio possa
contenere anche 'presenza', magari non umana o immediatamente percepibile (c'è
qualcun altro in questo spazio? Sono presente fisicamente come persona in quello
spazio o sto solo ascoltando quel che lo spazio stesso ascolta?).
Ed ecco che una buona parte del testo recitato (o recitante) ha come oggetto le
possibilità di lasciare 'tracce', recepibili o meno, volontarie o inconscie in un determinato
spazio / tempo.
Questo splendido disco mette alla prova l'ascoltatore anche riguardo a questi ulteriori
interrogativi rivelando preziosi particolari ascolto dopo ascolto e lasciando 'tracce' dentro
di noi.
|