Ecco a voi due compilation estrapolate da una massa informe di materiali simili, due compilation che magari non rappresentano il meglio del settore ma offrono comunque numerosi motivi d'interesse. La prima, curata dall'olandese residente negli USA Jozef Van Wissem, è una raccolta a tema, autenticamente concept. 'Vecchi' strumenti, ma non sempre antichi, utilizzati per produrre 'nuova' musica, questo il concetto che sta alla base del disco. Preparazioni e manipolazioni, quindi, a delineare nuovi territori di ricerca. Alcune nostre conoscenze - Keiji Haino, Jon Mueller, C Spencer Yeh (cioè Burning Star Core), Sharron Krauss, Stephan Matthieu... - più alcuni nomi nuovi per sands-zine (ma non nuovi per gli appassionati di musica) interpretano al meglio il tema proposto. Piace molto un Haino che presenta il suo lato vocale più onirico, piace la nenia noise di Mueller, Lee e Van Wissem, piacciono le svisature sulla pedal steel guitar di Susan Alcorn e sulla viola di C Spencer Yeh, piace il bordone creato da Matthieu sull`organo farfisa, piacciono le dissonanze sulle chitarre... insomma, piace un po` tutto questo disco di stranianti atipicità .
Se la partecipazione a “New Music...” è concentrata sugli USA, con qualche escursione in Irlanda, Regno Unito, Belgio, Germania e Giappone, “Archaic Variations...” contrappone una natura molto più globalizzata, con una provenienza allargata a Russia, Portogallo, Uruguay e Italia (un brano degli splendidi Zero Centigrade). Il nocciolo del CD è molto più legato alla paesaggistica sonora, con conseguente utilizzo di registrazioni d'ambiente, manipolate comunque in direzione elettroacustica, in quasi tutti i brani. Di nuovo devo parlare d`alta qualità , con una vetta di assoluta eccellenza raggiunta, oltre che narco-blues dell`accoppiata De Luce / Taiuti, nello stupendo quadro psycho-minimalista di Chris Whitehead (Eve Of Ascension). Buon ascolto.
|