Abbiamo già presentato questa interessante casa discografica austriaca recensendo la compilation “Damn! (Freistil-Samplerin # 3)”.
I due dischi ora recensiti, oltre ad essere editi entrambi da Chmafu Nocords, sono accomunati dallo stesso formato, dal box metallico (seppure uno sia rettangolare e l`altro rotondo), dalla nazionalità delle autrici (austriaca), e dalla circostanza che a volte vede Manon-Liu Winter e Elisabeth Schimana fare combutta. Sembra così più che naturale accomunarli in un'unica recensione (quando una fa `ste cose cumulative l`importante, soprattutto, è avere un alibi, credibile o incredibile che sia).
“Stones No.2” è un disco di pianoforte preparato e/o suonato direttamente sulle corde, anche con utilizzo di materiali preregistrati, in equilibrio fra folate molto forti e catastrofiche e frasari più rarefatti e riflessivi, con le due tendenze che riescono addirittura a sovrapporsi e convivere. Si tratta di un disco molto valido, seppure non contenga nulla che non abbiamo già sentito dai vari Anthony Pateras, Sophie Agnel o Andrea Neumann. Ma la Winter non è affatto una donzella di primo pelo e se io non conoscevo la sua musica non posso certo fargliene una colpa.
“Sternenstaub” è invece un disco di musica elettronica che contiene un'unica composizione, divisa in tre parti, risalente al 2009 e registrata in pubblico nel 2012. Il riferimenti è a fenomeni cosmici quali la nascita delle stelle, le esplosioni dei sistemi celesti, le tempeste solari.... In termini concreti si passa dalla granulosa rarefazione della prima pista a quella più compatta, brumosa e cinguettosa della seconda, per giungere alla circolarità del lungo movimento finale (20:39).
Anche per la Schimana vale quanto detto per la Winter, cioè che la sua musica non contiene nulla in grado di suonare nuovo alle orecchie degli ascoltatori più smaliziati. Ma anche lei non è proprio una diciottenne, da lungo tempo svolge attività di musicista e non è colpa sua se noi eravamo in altre faccende affaccendati.
Come osservazione di coda va sottolineato il contributo delle donne in ambito di nuove musiche elettroniche, che è semplicemente mastodontico.
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