Il sampler di Tapper che viene allegato alla rivista di musica The Wire è di norma un`accozzaglia di tracce che spaziano dal noise al folk passando per elettronica, weird music e qualsiasi altra cosa che possa far drizzare o abbassare le orecchie. Raramente vi si incontrano pezzi dallo stampo prettamente melodico, ma in questo #32 che mi è capitato sotto occhi ed orecchie la soave e malinconica The Morning Factory ha destato la mia attenzione al punto da contattare l`etichetta in questione - la `solita` Karaoke Kalk di stanza a Colonia, sul campo da diversi anni e produttrice tra gli altri di gente come i Marz.
Va così a finire che tutto il disco di questo duo austriaco è assolutamente splendido, complici anche la voce della cantante ospite, tale Mimu, la quale nonostante la preoccupante affinità timbrica con Björk riesce ad apportare calore e ulteriore morbidezza sopra quelle che il duo definisce con accuratezza canzoni 'rese meno familiari' da sottili manipolazioni elettroniche, strumenti come piano, contrabbasso, vibrafono, kalimba e organetto.
Complice forse il fatto che i due membri si destreggiano bene a tutti questi strumenti (uno è anche batterista), e dove non arrivano loro chiedono aiuto a validi ospiti, il disco finisce per spaziare dagli afflati pop alla sperimentazione in odore di musica contemporanea, il tutto con una produzione sopraffina e senza sbavature.
Unico neo il povero jewel box e le grafiche senza guizzi, ma forse la versione in vinile (che non ho avuto modo di vedere) riserva qualcosa di meglio.
Consigliatissimi soprattutto a chi vuole andare oltre la roba Morr.
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