Autore disco: |
Vic Chesnutt |
Etichetta: |
Constellation (CDN) |
Link: |
www.vicchesnutt.com |
Formato: |
CD / LP |
Anno di Pubblicazione: |
2009 |
Titoli: |
1) Coward 2) When the bottom fell out 3) Chinaberry tree 4) Chain 5) We hovered with short wings 6) Philip Guston 7) Concord country jubilee 8) Flirted with you all my life 9) It is what it is 10) Granny
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Durata: |
43:51 |
Con: |
Vic Chesnutt, Thierry Amar, Chad Jones, Efrim Menuk, Jessica Moss, Nadia Moss, David Payant, Guy Picciotto
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Un nuovo appassionante capolavoro |
x Daniele Guasco |
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Il 2009 si sta rivelando come un anno molto interessante dal punto di vista delle uscite discografiche, tra i tanti lavori degni di nota spiccano però quelli rilasciati dalla sempre attenta etichetta canadese Constellation, capace nel primo semestre dell`anno in corso di pubblicare due dischi splendidi quali “Against the day” del progetto Lando of kush, brillante opera capace di costruire un discorso unitario e ipnotico tra jazz, musica etnica e sperimentazione, e l`album omonimo dei Clues, un piccolo capolavoro di indie-rock esaltante e splendente tra cori dal facile singalong e costruzioni musicali farcite di spunti.
A seguire questi Album arriva anche l`attesissimo seguito di “North star deserter”, disco memorabile uscito due anni fa in cui il cantautore Vic Chesnutt era affiancato dai musicisti che hanno nella Constellation la loro casa, ossia i vari membri dei mai dimenticati Godspeed you black emperor.
“At the cut” inizia la sua corsa con i fuochi d`artificio, Coward è un monolite sonoro epico, un`esplosione struggente e rabbiosa in cui il dramma urlato dalla voce di Chesnutt si unisce alla tempesta sonora costruita dagli strumenti con precisione certosina.
Basterebbe questo brano iniziale a parlare nuovamente di capolavoro, ma proseguendo nell`ascolto del disco si resta sempre più stupefatti e affascinati dalle canzoni proposte e dalla loro versatilità , dal country-blues di Concord country jubilee, a cavalcate rock come Philip Guston fino al folk cantautorale puro di When the bottom fall out o della conclusiva Granny in cui Chesnutt dimostra la sua grandezza anche quando si trova ad affrontare un brano da solo.
Ennesima prova di una sensibilità superiore e della sua capacità di emozionare l`ascoltatore, “At the cut” è un disco intenso, superbo sia per la bravura di Chesnutt, autore tanto aspro quanto delicato, sia per il perfetto contributo dei vari musicisti coinvolti alle canzoni. A farla breve un album da avere e da ascoltare assolutamente.
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