Amaury Cambuzat, voce, chitarra, tastiere, con lo spettro ritmico di Diego Geko e Piero Mecca, rispettivamente basso e batteria, scrivono una nuova storia in comune, i neonati Chaos Physique.
Si dà il caso che tutto avvenga di corsa, una 5 giorni no-stop sufficiente alla registrazione di “The Science of Chaotic Solutions”, completamente analogica, presso i Red House Recordings in quel di Senigallia.
Ne consegue una visione della composizione istintiva, priva di pianificazioni antecedenti all`incontro, e che nel caos reperisce la sola forza utile alla fabbricazione di uno sciame di schizzi neopsichedelici, di pilotate progressioni, e di grezza materia kraut, che una volta affinata, vezzeggia le sconsolate lande del romanticismo apocalittico (Jeux de Promesses).
Apre Cul de Sac, sempiterna prostrazione progdelica, quasi dei Guapo fase-spenta alla mercè di tem(p)i floydiani e violacei, e segue Sun Run Fun Gun, sfibrata ballad che spiritualizza le effigi soffocanti dei (primi) Low; Litany for a Monkey è sudore e aggressività sterzato nei Cop Shoot Cop di “White Noise” via Relief; Spaghetti Frogs, il motorik dei padri Neu! portato all`ossesso; Arum Titan, un nugolo di elettriche dodecafonie. La linearità del post-iccio-rock, per buona sorte, resta a casa favorendo l`impianto di una nuova cellula organica che può mettere d`accordo sia i fan più radicali di Faust e Swans, quanto i più esagitati assertori del persistente 4/4.
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