In sintonia col moniker impiegato dal neonato combo di cui fanno parte Alex Maguire (fender rhodes, hammond, mellotron, synth), Michel Delville (direttamente dai Wrong Project con chitarra elettrica e roland Gb-09), l`improviser Tony Bianco (pelli), e a spizzichi il veterano Richard Sinclair (special guest con bass guitar e voce), il groove made in douBt si presenta come un intreccio di tendenze accerchiato dai dubbi. Le direzioni imboccate, più d`una: inasprimenti jazzcore, postura analogica, elegiaci ritorni di fiamma prog, conseguente sopravanzo di ipertecnicismo e lirismo a fiumi. In Corale di San Luca il nastro è tagliato mediante un kick off dai modi canterburiani dove rintocchi di campane, confinanti col funereo, avviano le distensioni vocali jazzy elargite dal Sinclair; Laughter, un volo pindarico nel jazzrock dei `70, tutto fender rhodes e wah wah; Over Birkerbot, una vetrina allestita principalmente per sfoggiare il lavico virtuosismo di Delville all`elettrica. Le arie del Kent rinnovano la loro presenza con Passing Cloud, ancora una volta per merito delle voce liquefatta dell`uomo Caravan, e una scarica di sbadigli potrebbe tranquillamente celarsi dietro l`angolo. Di fatti, proprio sul finale, i richiami a un mondo andato abbondantemente in pensione non si contano, a partire da Cosmic Surgery, sballottata tra morricone e testosterone rock, Aeon, virtuosismo macho fasciato da una coltre d`oscurità , Beppe's Shelter, rutilante potpourri composto con un riffing di scuola heavy/fusion insieme a scatti improv sul filo della tastiera.
I fanatici della (troppa) perfezione si facciano avanti, il resto si astenga tranquillamente.
|