Questi tre dischi della schiva musicista marchigiana, a conti fatti, si riducono a 1 e ½, dal momento che il secondo è un demo in attesa di essere pubblicato (se mai lo sarà , e comunque credo che scrivendole sia ben disposta ad inviarvelo) e il terzo è uno split con i pugliesi Have You Said Midi?.
“Tales From The Sky (H) Earth” è, essenzialmente, una raccolta di canzoni e IOIOI dimostra sin dal primo titolo - chitarra martellante, suoni spaziali e voce sensuale - di saper essere anche maledettamente seducente. Seducente, seppur in modo tenebroso, resta anche in un secondo titolo a base di chitarra dissonante e voce catacombale, e il modello dark viene riproposto nelle strumentali Changsu Birds e Autumn. Con l`intrigato terzo brano si avvertono anche inconfessate influenze technopop, e l`impressione è quella di una musicista in movimento che riesce a correggere le sue classiche giapponeserie con misurate dosi di björkismi e barrettismi (o di quelle cose che stanno a metà fra questi due poli, tipo Kate Bush). E questo mood più `leggero` viene riproposto anche successivamente in altri brani (Takatamiao, Hanami e Tango Memory Of Open Sky). Resta IOIOI And The Great Yokai War a rappresentare il suo volto più convulso, no-qualcosa e noise.
Brulle e oscure suggestioni sono protagoniste anche in “Meditation On Mystery Bird”, lavoro essenzialmente strumentale, dove ambient, noise e improvvisazione elettroacustica vanno a definire banchi di suono dai caratteri nebbiosi, quasi sempre compatti, raramente interrotti da passaggi più ritmati e (soprattutto il quarto e il settimo brano) ancora segnati da un certo spirito floydiano [dato che il CD-R riporta 8 piste e i titoli segnati nelle note sono 7, ho segnalato l`ottavo pezzo con un ? ma, nei fatti, non è detto che il brano privo di titolo sia quello, e quindi ho preferito utilizzare le generiche diciture 4° e 7° brano al momento di dover indicare dei titoli in modo specifico, scusate la pignoleria].
La IOIOI più no- è invece protagonista quasi assoluta in “God Has A Dog Dog Has A God”, con il suono della chitarra che si fa sempre dissonante e torrido e la voce che, quando viene utilizzata, tiene banco con i suoi pirotecnici sbalzi umorali in stile Haino Keiji. Come contatto con gli altri due dischi c`è un modello improvvisativo che può far pensare (ancora) ai migliori Pink Floyd come all`AMM. Se ancora non conoscete la musica di IOIOI potete ben iniziare da qui.
Anche perchè così facendo potrete prestare orecchio anche all'ottimo duo barese formato da Stefano Spataro e Jacopo Fiore.
Una chitarra ferruginosa e inacidita, come il raviggiolo lasciato a riposare per troppi giorni, e una batteria sparata in faccia a rappresentare un biglietto da visita che fa pensare alle asperità della vecchia no wave (altrochè LCD Soundsystem e The Make-Up). Questo è il primo brano. Una ballata strumentale lirica e dall'andamento sinuoso, che fa pensare a Neil Young, è invece il brano posto in chiusura. In mezzo ci sono varie cose, dalle geometrie e dagli stacchi netti che fanno pensare al progressive crimsoniano, alle dissonanze free di certo jazz alle stratificazioni del noise, con una certa attenzione rivolta sia all`uso dei suoni spuri sia alla strutturazione dei brani.
Ma su di loro ritorneremo prossimamente.
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