Chicago, Delmark e A.A.C.M.: una città , una casa discografica e un`associazione che hanno svolto un ruolo essenziale nell`evoluzione della musica contemporanea, e questi sembrano essere dei motivi più che buoni per porre attenzione a questo CD. “Renegades” è un titolo che ben si adatta a tali realtà che hanno visto nascere e morire movimenti ibridi, mal collocabili e spesso proiettati verso il futuro. Ma ben si adatta anche ad un ensemble e ad un disco persi fra una strumentazione cameristica (flauto, violoncello e violino) e eccitazioni swinganti se non apertamente afro (per opera del contrabbasso di Josh Abrams e delle percussioni di Shirazette Tinnin). Il progetto Black Earth Strings, seppure giunga solo adesso alla sua prima realizzazione, nasce addirittura nel 1998, e questo è sicuramente un buon punto a suo favore. Gli impasti sono sempre interessanti e gli interventi strumentali appropriati e improntati dal buongusto. Sì!, lo so che il disco ha un po` il sapore della lezione imparata a memoria, ma un buon 99% della musica odierna soffre dello stesso difetto. E so anche che Chicago, Delmark ed A.A.C.M. hanno vissuto periodi ben più gloriosi, ma anche la nostra cara Italia ai tempi di Garibaldi e del Risorgimento attraversò un`epoca più eroica, e pure bisogna accontentarsi della merda che abbiamo oggi. E se pensate che “Renegades”, se pure non di prima qualità , è pur sempre cioccolata.............
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